L'influenza della stagione invernale 2019 potrebbe arrivare a colpire 6 miolioni di persone con virus più insidiosi rispetto agli altri anni.
Si avvicina la stagione invernale e con essa è in arrivo l’influenza. Secondo quanto riportato dai principali organi della sanità, il 2019 vedrà l’avvicendarsi di virus molto aggressivi che potrebbero colpire gran parte della popolazione italiana. Tuttavia, l’incidenza del virus dovrebbe essere minore rispetto agli altri anni anche se i sintomi potrebbero manifestarsi in maniera più forte sugli influenzati.
Secondo quanto dichiarato da Fabrizio Pregliasco dell’Osservatorio Influenza a “Repubblica”, “La stagione influenzale in termini di stime potrà colpire circa 6 milioni di persone“. Fondamentale è la prevenzione, per evitare il contagio e le successive cattive ripercussioni sul fisico. “È importante prepararsi all’inverno proteggendosi con il vaccino anti-influenzale. Purtroppo ancora oggi è necessario fare informazione per educare la popolazione, soprattutto le categorie a rischio, a ricorrere alla vaccinazione” ha dichiarato Pregliasco.
Si insiste quindi sull’importanza della prevenzione e dei vaccini. “Spesso l’efficacia della vaccinazione viene messa in discussione per una mancata conoscenza delle differenze tra i virus che sono protagonisti dell’influenza e che la vaccinazione contrasta, e i virus (ne esistono oltre 250) responsabili di forme simil-influenzali che hanno sintomatologie diverse e che spesso vedono protagoniste le alte vie respiratorie (tosse raffreddore e mal di gola)” ha dichiarato il direttore dell’Osservatorio.
Pregliasco ha poi fornito delle indicazioni in merito ai sintomi più comuni legati al virus influenzale, come “febbre alta oltre i 38, dolori osteoarticolari/muscolari insieme a tosse, raffreddore naso che cola, mal di gola”. Inoltre, in assenza di complicanze, il virus dovrebbe durare tra i 5 e i 7 giorni.
I virus che saranno in circolazione nella stagione invernale di quest’anno sono delle varianti di alcuni già noti. In particolare, si tratterà di nuove forme dei virus H1N1 e H3N2 e di quelli noti come B/Colorado e A/Kansas.
A farne le spese saranno come sempre le fasce d’età più deboli, come i bambini e gli anziani, nelle quali i virus potrebbero manifestarsi anche fino a causare complicanze. Per questi soggetti è quindi fondamentale la prevenzione e la somministrazione degli adeguati vaccini.
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