Il tipico maltempo autunnale da qualche anno ormai si è trasformato in qualcosa di nuovo, più simile a vere e proprie tempeste tropicali con forti venti e pioggia incessante.
Il considerevole volume di acqua che riesce a cadere nel giro di pochissime ore si trasforma in una vera e propria tragedia per chi vorrebbe riprendere normalmente con le proprie attività quotidiane. Consideriamo per un momento la (disastrosa) situazione delle strade, in particolar modo nei Paesi Etnei, che già a partire dalla scorsa nottata sono stati colpiti da rovesci intensi terminati solo nella mattinata.
In una zona già scarsamente servita da mezzi pubblici (nessuna via ferroviaria e copertura di autobus pressappoco assente), lontana dai grandi centri, non esistono alternative all’automobile. Ma nemmeno questa soluzione è sempre la migliore, e il motivo è uno e costante in gran parte della provincia: le strade.
Scarsa – o perfino assente – pendenza, assenza di canali di irrigazione verso i numerosissimi giardini che si trovano nella zona e irregolarità del manto stradale sono un mix esplosivo destinato a provocare inconvenienti. Strade che normalmente verrebbero considerate vie secondarie, nei Paesi Etnei sono strade essenziali per raggiungere le grandi città come Catania e Acireale – e, nella maggior parte dei casi, durante un temporale diventano impraticabili.
Quando la foto è stata scattata, il temporale era finito da quasi un’ora ma le macchine sono state comunque costrette a procedere con cautela a causa dell’altezza dell’acqua. Fino a poco prima sarebbe stato impossibile attraversare il tratto con un’utilitaria o, in generale, qualsiasi veicolo più basso di un SUV.
Esistono alternative per raggiungere Catania? Certo, ma questo non le rende migliori poiché si trasformano in veri e propri torrenti, costringendo i pendolari ad avventurarsi a proprio rischio e pericolo in condizioni pericolose o aspettare e sperare in una tregua, che potrebbe non arrivare se non dopo diverse ore.