Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere l’ipotesi, presentata in Parlamento da alcuni deputati locali del Movimento 5 Stelle, di commissariare l’Università di Catania in seguito alle indagini che hanno messo alla luce potenziali concorsi truccati che si sarebbero svolti nell’Ateneo. La deputata di Catania Simona Suriano (M5S) avrebbe addirittura richiesto un decreto d’urgenza per commissariare l’ateneo, poi risoltosi, apparentemente, in un nulla di fatto.
Come dichiara il viceministro grillino all’istruzione, Lorenzo Fioramonti, in un’intervista a La Sicilia, le tempestive dimissioni del rettore e le conseguenti nuove elezioni che si svolgeranno a breve, rendono vana la procedura di commissariamento, che richiede tempo e può essere applicata soltanto in casi speciali. “I tempi tecnici per il commissariamento non ci sono più. Tanto meglio per l’esercizio democratico della governance”, dichiara il viceministro.
Le ipotesi di un commissariamento fino alla fine dell’inchiesta vengono respinte da Fioramonti, che tuttavia in linea di principio si sarebbe detto favorevole. “Il commissariamento avrebbe fatto bene, aiutato a fare pulizia e dare un segnale – aggiunge, precisando la sua posizione –. Ma in questa situazione c’è la volontà di passare all’elezione in tempi rapidissimi e avere un nuovo rettore. Io avrei visto bene l’opzione del commissariamento, ma credo che il ministro Bussetti avesse dei dubbi, non era favorevole. D’altronde, sul commissariamento ci sono due scuole di pensiero: secondo alcuni può essere disposto per circostanze straordinarie, per altri solo in caso di dissesto finanziario”.
A vincere, dunque, è il principio d’autonomia delle Università, con le nuove elezioni per il Rettore che dovrebbero svolgersi nei prossimi mesi e l’inchiesta che resta completamente nelle mani della magistratura, in attesa che vengano concluse le indagini. Nel frattempo si sono svolti i primi interrogatori, con le dichiarazioni di estraneità ai fatti da parte di Basile e le dimissioni di altri professori indagati. Lunedì, invece, presso la sede del Palazzo centrale dell’Università di Catania, si svolgerà una riunione urgente del Senato accademico, avente come ordine del giorno proprio gli adempimenti relativi alle elezioni del nuovo Rettore.
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