La proposta di commissariamento dell’Ateneo etneo giunge da una deputata catanese del partito M5S, Simona Suriano. La bomba che si è abbattuta nei giorni scorsi sull’Università di Catania ha portato allo scoperto numerosi concorsi truccati che rientrano in un’inchiesta nazionale denominata “Università bandita“.
“Chiedo al Governo di prendere seriamente in considerazione un decreto d’urgenza per commissariare l’ateneo che, in questa fase delicata, ha bisogno di un segnale forte e di una direzione ben delineata e di valutare l’opportunità di annullare quelle selezioni che risultino accertate dalla magistratura come non meritevoli o rientranti nel giro di corruttela” ha dichiarato la deputata. “Sarebbe un bel segnale per la Sicilia, per il sistema universitario nazionale e per la serenità di tutti i ragazzi che rimangono nel nostro Paese per studiare“.
Suriano riporta le parole del rettore nelle intercettazioni, il quale parla della presenza di un’èlite culturale decisamente ristretta nella città di Catania composta negli anni sempre dalle stesse famiglie, come evidenziato da una frase in particolare: “…perché alla fine qua siamo tutti parenti“.
“Se questa è l’élite culturale di cui parla il rettore, credo che ne potremmo fare volentieri anche a meno. Inoltre chiederemo un incontro al ministro Bussetti per chiedere l’invio degli ispettori nell’ateneo di Catania, al fine di vagliare la validità di tutte le procedure concorsuali e l’istituzione di un osservatorio permanente istituzionale all’interno del Miur sul mondo universitario. L’osservatorio avrà la funzione di sorvegliare e validare gli esiti di tutte le procedure di concorso” ha affermato la deputata.
Al momento gli indagati sono 66 e, tra questi, 40 sono professori dell’Ateneo catanese mentre i concorsi truccati sono 27, anche se sarebbero in corso indagini su altri 97 bandi. Le accuse principali rivolte agli indagati sono invece quelle di associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta.