Un sistema diffuso di corruzione fatto di scambi e di favori con a capo l’ex rettore Pignataro e il rettore Basile faceva dell’Università di Catania un luogo per pochi, dove la clientela aveva la meglio sul merito. Questo “squallido sistema” non ha coinvolto “soltanto” ben 27 concorsi avvenuti all’Università di Catania, ma era la prassi per tutte le più importanti decisioni sulla formazione e sulle nomine degli organi interni dell’Università
In particolare, un quadro sconcertante emerge nel caso della formazione del Consiglio di Amministrazione, quando alla logica di potere e alle decisioni imposte da rettore ed ex rettore, sembrerebbero essersi dovuti piegare anche i rappresentanti degli studenti: “Il Consiglio di amministrazione è stato deciso a tavolino da Pignataro e da Basile – spiega il Commissario Claudio Pucci della Squadra Mobile di Catania -. Basile e Pignataro hanno stabilito anticipatamente chi è che doveva fare parte del Consiglio di Amministrazione attraverso il sistema dei pizzini.
In quell’occasione Drago e Sessa sarebbero stati incaricati di distribuire questi pizzini a tutti coloro che avrebbero dovuto votare non soltanto docenti ma anche personale amministrativo e ai rappresentati degli studenti. Quest’ultimi anch’essi non si sono sottratti a questa logica.”
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