I tagli annunciati dalla Regione Sicilia riguarderanno in maniera sostanziale il trasporto pubblico dell’Isola, sia urbano che extraurbano. Si tratta praticamente di una decisione obbligata a Palazzo d’Orleans, le cui casse sono ufficialmente a secco. Un attimo di respiro potrebbe venire dalla decisione da parte del Governo nazionale di spalmare su trent’anni il disavanzo siciliano, il quale ammonta a circa mezzo miliardo di euro.
I tagli partiranno dal primo di luglio e corrisponderanno a circa il 47,3%, una differenza non irrilevante. Questa situazione rischia così di mettere a repentaglio tutti i progetti e i programmi, che potrebbero andare letteralmente in fumo. Non a caso Giusto Catania, assessore alla Mobilità a Palermo, parla di effetti a dir poco “catastrofici”. “Si tratta di un danno colossale – ha sottolineato, invece, Michele Cimino, vice presidente regionale di Asstra (l’associazione trasporti)- per tutta la rete siciliana dei trasporti su gomma che rischia di paralizzarsi”.
La paralisi dei trasporti pubblici potrebbe, inoltre, non riguardare semplicemente i messi su gomma. A rischio è, infatti, anche il tram a Palermo e già si parla di bloccare questo servizio, già sofferente per le mille difficoltà finanziarie.