Università di Catania

Studiare a letto non fa male? La risposta degli esperti

Una giornalista americana ha intervistato diversi esperti per risolvere la questione se studiare a letto fa male o no.

Secondo un articolo di Heidi Mitchell pubblicato dal “Wall Street Journal, si può studiare a letto, rispettando però qualche regola. L’autrice si è informata con diversi esperti ed è arrivata alla conclusione che non c’è una regola fissa e non ci sono molti fondamenti scientifici a cui attenersi, ma in linea generale a letto si può studiare e lavorare, basta solo tenere presente i seguenti consigli.

Tra gli esperti intervistati, Atul Malhotra, un medico dell’University of California che si occupa di questioni relative al sonno, ha affermato: “Stare sdraiato o seduto dritto non cambia l’attività cerebrale; la postura non influenza il funzionamento del cervello“. Mitchell ha citato anche uno studio del 1968, realizzato su un campione di un centinaio di studenti, che mostrò come non ci fossero differenze nei risultati riportati dagli studenti che studiavano a letto rispetto a quelli che lo facevano seduti alla scrivania.

Un interrogativo che molti si pongono è se mettersi a studiare a letto concilierebbe il sonno. A rispondere a questa domanda ci pensa Harris Cooper, un socio-psicologo che si occupa di neuroscienza. Afferma che i genitori non devono preoccuparsi: “Se [i figli] fanno quel che devono fare e lo fanno in modo proficuo, allora non c’è problema”. Anzi, Cooper ha anche spiegato che studiare a letto può predisporre le persone a continuare a leggere a letto anche da adulti, mentre è più improbabile che lo facciano da una scrivania.

Ma è importante considerare il fatto che quando si studia a letto prima di dormire, non tutto viene memorizzato allo stesso modo. Esiste, infatti, quello che si potrebbe definire “il problema della pagina prima del segnalibro”: l’ultima pagina letta prima di addormentarsi viene poco memorizzata. Per questo Malhotra consiglia di ripassare la mattina le cose studiate gli ultimi dieci minuti della sera precedente. Inoltre sarebbe meglio non studiare appena prima di addormentarsi, ma lasciare sempre qualche minuto di “vuoto” prima del sonno. “Leggilo, poi lavati i denti e infine vai a letto”, ha detto Malhotra.

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È intervenuta in questa ricerca anche Janice Fletcher, esperta di ergonomia di un centro medico di San Diego. Fletcher ha detto di non avere niente contro chi usa il letto per studiare, di giorno o di notte. Ha però spiegato che l’ideale è stare seduti a letto, con dei cuscini sotto le braccia, così da fare meno sforzo per avvicinare ciò che si legge agli occhi. Fletcher consiglia, però, di mettersi comodi “perché le persone scomode tendono a distrarsi”.