Una partita ai limiti del commento tecnico quella giocata quest’oggi dalla squadra di Andrea Sottil, mai pericolosa e con un ritorno in terra sicula da ben zero punti. Due a zero meritatissimo da parte della squadra laziale, che non ha mai lasciato giocare il Catania nell’arco dei novanta minuti, senza patire minimamente il blasone etneo. Blasone che ad oggi risulta essere valido solo per il nome e lo stemma che portano i calciatori in campo sulla maglia, perché del resto nel rettangolo verde si vede davvero poco. Forse, nulla.
In settimana un furioso Pietro Lo Monaco era intervenuto con dure parole nei confronti di stampa e tifosi, che hanno scosso l’ambiente rossazzurro…tranne i calciatori! Quest’ultimi, infatti, non sembrano aver interpretato nella maniera corretta le frasi dell’amministratore delegato, data la verve messa in campo in quel di Viterbo. Con Juve Stabia e Catanzaro vittoriose (solo un pareggio interno per il Trapani contro la Cavese), la corsa al primo posto a questo punto diventa utopia per gli etnei, a meno di improbabili catastrofi calcistiche.
I rossazzurri anche quest’oggi non hanno dimostrato una vera identità di gioco, priva di trame e idee che possano aiutare gli attaccanti quantomeno ad avvicinarsi alla porta avversaria. Spezzoni di gara in totale confusione, lanci lunghi privi di verticalizzazioni, trame di gioco in mezzo al campo praticamente nulle: è questo il riassunto del momento che sta attraversando la squadra di Sottil, che non riesce a dare la propria impronta dalla panchina.
Il Catania adesso rientrerà nella base di Torre del Grifo, in pieno silenzio stampa comandato dalla società, per preparare la partita di domenica prossima contro il Potenza, con l’obiettivo di salvaguardare a fine campionato un buon piazzamento per la fase finale dei playoff. Con l’ambiente totalmente scosso, scisso e con i tifosi che chiedono la testa di Sottil, il futuro è meno roseo che mai.
PAGELLE
PISSERI 4.5 – Incolpevole sul calcio di rigore, pesa invece enormemente l’errore sul primo goal della Viterbese, con l’estremo difensore che si lascia sfuggire la palla nell’area piccola.
AYA 4.5 – Per quasi metà gara gioca in una posizione non proprio congeniale ai suoi standard, senza mai brillare; brutto l’errore che vale il 2-0, quando sbaglia e stende un giocatore causando il penalty.
BARAYE 4 – Probabilmente il peggiore in campo tra i rossazzurri, anche se risulta difficile fare una classifica dei flop quest’oggi. In difesa è praticamente un disastro, perdendosi puntualmente gli avversari, cosa ormai nota da tempo. Sbaglia anche delle ripartenze, risultando lezioso, per non parlare dei tocchi facili per i compagni.
LODI 4.5 – Non riesce ad azzeccarne una quest’oggi l’esperto centrocampista campano: per colpe non del tutto sue, non becca mai la giocata giusta, sbagliando anche palloni per lui elementari.
SOCIETÀ, RINVIATA A SETTEMBRE – In un periodo poco felice e idilliaco come quello attuale, le sfuriate contro il mondo intero poco servono a ricompattare l’ambiente e quel qualcosa che lega, o dovrebbe legare, le famose cinque componenti. Mea culpa e rispetto reciproco, tra tutti, non possono che essere l’ingrediente essenziale per far tornare il sereno.
PISSERI 4.5; BARAYE 4, SILVESTRI 5, AYA 4.5, ESPOSITO 5.5 (CARRIERO 5); BIAGIANTI 5 (ANGIULLI 5), LODI 4.5, RIZZO 5 (SARNO 6); DI PIAZZA 5 (CURIALE 5), MAROTTA 5, MANNEH 5 (BRODIC 5.5). ALL. SOTTIL 3