Ecco arrivare un’altra puntata di questo clamoroso anno calcistico del Calcio Catania, giunto alla sua seconda gara del 2019 e che, dopo la sconfitta di Siracusa, questa sera non scenderà in campo al Massimino. Anzi, i rossazzurri ci saranno come previsto da regolamento, ma ad attenderli ci sarà uno stadio vuoto e la sola terna arbitrale.
Questo perché il Matera, a detta dei suoi stessi dirigenti, non è partito per la Sicilia, neanche con la formazione berretti che ha disputato le ultime gare ufficiali di campionato. Problemi logistici, secondo quanto comunicato, ma in realtà si tratta di problemi di lunga data per la formazione lucana che adesso, senza fideiussione e con diversi punti di penalizzazione, rischia seriamente l’esclusione dal campionato. Giocatori in sciopero da settimane, avvertimenti ufficiali della lega e squadra priva di elementi: si può tradurre così l’anno calcistico del Matera.
Il Catania, dunque, si presenterà al Massimino e, dopo il referto dell’arbitro che constaterà l’assenza del Matera, vincerà la sua partita per 3-0 a tavolino. False le notizie che circolano circa una invalidazione dei tre punti che stasera i rossazzurri virtualmente conquisteranno, come spiega chiaramente lo stesso regolamento della Lega:
“3. Qualora una società si ritiri dal Campionato o ne venga esclusa per qualsiasi ragione durante il girone di andata, tutte le gare in precedenza disputate non hanno valore per la classifica, che viene formata senza tenere conto dei risultati delle gare della società rinunciataria od esclusa.
4. Qualora una società si ritiri dal Campionato o da altra manifestazione ufficiale o ne venga esclusa per qualsiasi ragione durante il girone di ritorno tutte le gare ancora da disputare saranno considerate perdute con il punteggio di 0-3, ovvero 0-6 per le gare di calcio a cinque, in favore dell’altra società con la quale avrebbe dovuto disputare la gara fissata in calendario“.
Tre punti in saccoccia e dritti verso l’altra gara interna di domenica contro il Rende, con i rossazzurri che dovranno rialzare la china dopo la brutta sconfitta di Siracusa.