Catania

L’Orto Botanico compie 160 anni: la storia di un piccolo polmone verde nel centro città

Un luogo poco conosciuto e visitato dai catanesi ed estraneo alla maggior parte se non a tutti gli itinerari turistici è l'Orto Botanico, gestito dal Dipartimento di Scienze biologiche dell'Università di Catania.

Alcuni lo avranno visitato in gita scolastica, altri forse ci saranno entrati alla ricerca di spazi verdi in centro città, ma molti catanesi non ci hanno mai messo piede: parliamo dell’Orto Botanico di Catania. Seppur situato in pieno centro, in via Etnea 397, l’Orto Botanico è infatti uno di quei luoghi che  spesso e volentieri i cittadini catanesi ignorano. Poco conosciuto e pubblicizzato per gli stessi catanesi, figuriamoci per i turisti, l’Orto Botanico, rientra tra i musei e i siti gestiti dall’Università di Catania.

Quest’anno ricorre il 160esimo anniversario dalla sua fondazione. Tale ricorrenza sarà celebrata il 28 settembre proprio con un incontro tra le istituzioni cittadine e quelle accademiche, che ha il fine di rinnovare e rilanciare il valore culturale e sociale di un museo vivente che, da lungo tempo, si propone come sede di ricerca e di diffusione delle conoscenze naturalistiche

Fondato nel lontano 1858 dal monaco benedettino e professore di botanica Francesco Tornabene, l’Orto Botanico infatti oggi rappresenta un importante luogo per la ricerca scientifica sulle specie vegetali, ma ha bisogno di riacquistare altrettanta importanza anche a livello sociale, per la città e i suoi visitatori.L’Orto Botanico di Catania si estende su una superficie di 16mila metri quadrati. La progettazione degli edifici risalente al 1856 fu assegnata all’architetto Mario Di Stefano che realizzò oltretutto anche l’edificio monumentale di gusto neoclassico dalla forma di tempio, che è uno dei simboli dell’Orto.

Entrando dall’ingresso di via Etnea, un grande viale centrale permette al visitatore di immettersi nell’Hortus Generalis, una delle due aree in cui è diviso l’Orto. L’Hortus Generalis, in stile formale o all’italiana, diviso da viali ortogonali in ventidue settori geometrici delimitati da larghi gradini in pietra calcarea da taglio richiama alla mente il Giardino Bellini. Alla fine del viale centrale si vede l’edificio monumentale simile ad un tempio: esso è infatti composto da un imponente portico con doppio ordine di colonne ioniche eretto su una gradinata di marmo.

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Le collezioni principali dell’Hortus Generalis sono le succulente: esse raccoglie circa 4.000 specie, prevalentemente Cactacee, Euforbiacee, Aizoacee.  Tra le piante succulente, le più colorate sono sicuramente le Plumarie della famiglia delle Apocynacae, originarie del Centro America. I loro fiori presentano una grande varietà di colori e profumi.Notevole anche la collezione di palme che conta per 80 specie differenti. All’interno di quest’area sono presenti anche tre vasche circolari, utilizzate per la coltivazione delle piante acquatiche come le ninfee.

In quest’area si trova anche una grande serra di notevole forza attrattiva, il Tepidarium. Essa è destinata alla coltivazione delle piante tropicali, ragion per cui il clima all’interno è molto umido. Il Tepidarium ospita oltre 160 specie vegetali tra cui piante e ornamentali e di interesse alimentari come caffè e papaia. L’imponente struttura è stata demolita nel 1958 per i gravi danni subiti in seguito alla seconda guerra mondiale ed è stata ricostruita nel 2008.  Nell’Orto è presente anche una serra caldo-umida più piccola utilizzata, soprattutto, per la riproduzione delle palme e per la coltura di piccole piante esotiche.

Infine, l’altra area è l’Hortus Siculus, dove sono coltivate le piante caratteristiche del territorio siciliano e del clima mediterraneo. L’Orto Siculo inizialmente realizzato secondo lo stile inglese,  fu ristrutturato  con la realizzazione, anche, di una vasca per le piante acquatiche. Questa collezione, di grande interesse scientifico e didattico, è l’unica del genere in Sicilia.

L’Orto Botanico ben curato e gestito dal Dipartimento di Scienze Biologiche e geologiche dell’Università di Catania rappresenta uno dei pochi spazi verdi del centro città. Escludendo il grande Giardino Bellini e la piccola villa Pacini, esso infatti è l’unico luogo in cui si può godere del contatto con la natura. Certo non si tratta di un parco o villa pubblica, ma è comunque visitabile gratuitamente.

 

A proposito dell'autore

Sofia Nicolosi

Sofia Nicolosi nasce a Catania il 16 settembre 1997. Laureata in Relazioni internazionali, sogna di poter avere un futuro nel giornalismo e nella comunicazione in ambito europeo e internazionale. Dopo la scrittura e lo storytelling, le sue grandi passioni sono i viaggi e lo sport. Tra i temi a cui è più legata: i diritti umani e i diritti sociali, l'uguaglianza di genere e la difesa ambientale.
Contatti: s.nicolosi@liveunict.com