Si tratta di un luogo simbolo dei moderni processi di migrazione, che riguardano ormai da anni tutto il Paese e l’Europa, l’isola che più di tutti conosce la disperazione, le speranze, le storie di quanti abbandonano la propria casa per imbarcarsi in viaggi pericolosi e dalla riuscita incerta. Lampedusa da anni, infatti, accoglie e ospita in casa propria migliaia di migranti provenienti dalle zone più difficili del continente africano e del Medio Oriente, offrendo primi soccorsi e solidarietà costanti. Proprio per queste ragioni, per il secondo anno consecutivo, l’VIII Scuola di Alta Formazione in Sociologia del Territorio si sta svolgendo sul territorio lampedusano.
Dal 13 al 20 settembre, quindi, si tiene un workshop che ha per tema appunto quello di un’accoglienza sostenibile, mirata alla comprensione dei fenomeni migratori intesi non come emergenza, bensì come processi naturali e radicati nella storia. I professori Carlo Colloca (Università di Catania) e Antonietta Mazzette sono i coordinatori del progetto “A Lampedusa per progettare e realizzare un’accoglienza sostenibile”. Scopo fondante della Scuola sarà di offrire una formazione interdisciplinare fra sociologia, diritto e architettura, così da creare una classe di professionisti pronti a diventare supporto alle istituzioni che gestiscono i flussi, senza trascurare l’esigenza di coniugare le priorità degli autoctoni con le richieste di diritti dei migranti.
I lavori sono stati inaugurati dal sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, che ha voluto sottolineare “l’eroicità” degli allievi che, in un’epoca storica di odio e facile propaganda, desiderano ancora studiare questi fenomeni con mente aperta, mentre la coordinatrice nazionale dei Sociologi del Territorio ha incentrato la riflessione sui vecchi e nuovi diritti di cittadinanza, al di là della provenienza. Nel discorso conclusivo, infine, Carlo Colloca ha messo in risalto la fondamentale funzione del sapere scientifico, supporto indispensabile al lavoro degli amministratori e delle società locali.
Tra i promotori della summer school ci sono le Università di Catania e di Sassari, il Laboratorio di Progettazione, Sperimentazione ed Analisi di Politiche pubbliche e Servizi alle Persone dell’Ateneo di Catania (Laposs), l’Associazione Italiana di Sociologia, il Comune di Lampedusa e Linosa, l’Anci, l’Istituto Enciclopedia Italiana-Treccani, l’Ordine Assistenti sociali Regione Sicilia (che riconosce 45 crediti formativi), l’Enac e l’Ast Aeroservizi.
Quasi a voler sottolineare l’importanza di un’adeguata formazione nell’ambito, inoltre, in questi giorni l’Isola è stata protagonista di altri sbarchi, micro ma numerosi arrivi che hanno condotto a Lampedusa oltre duecento migranti, provenienti per lo più dalla Tunisia. Di questi migranti, salvi grazie all’intervento della Guardia Costiera, si stanno già occupando le autorità preposte, ma anche gli stessi cittadini che affiancano i volontari e gli operatori delle strutture sanitarie locali.