Musica

Spotify, “mistero Battisti”: già scomparsa la playlist del cantautore

L’entusiasmo dei fan per la comparsa della raccolta dei brani più famosi sul celebre sito è durata davvero poco. La playlist, sarebbe misteriosamente scomparsa, mentre l’ufficio stampa di Spotify tace.

Che fine ha fatto la playlist di Lucio Battisti apparsa ieri su Spotify e Deezer? Se lo stanno chiedendo un po’ tutti, ma la risposta, a dire il vero, sembra lontana dall’essere raggiunta. Specialmente perché, dopo la scomparsa della raccolta dei brani più famosi del cantautore, l’ufficio stampa del celebre sito di streaming musicale continuerebbe a non rilasciare dichiarazioni.

Il mistero sembrerebbe davvero essere fitto e non risulterebbe neanche del tutto inaspettato a quanti avevano già sollevato numerosi dubbi sulla possibilità di poter realmente usufruire online dei brani del cantautore italiano, composti con lo storico amico e collaboratore Giulio Rapetti, in arte Mogol. Non tutti sanno, forse, che le amate canzoni dell’artista di Poggio Bustone sono da anni motivo di tensione e di un contenzioso tra il paroliere Mogol, l’etichetta discografica Universal, e la casa di produzione Acqua Azzurra, di proprietà degli eredi di Battisti, la moglie e il figlio Luca.

La società Acqua Azzurra, infatti, andata in liquidazione e affidata all’avvocato gaetano Maria Giovanni Presti, si era fino a oggi sempre rifiutata di concedere i diritti di alcuni dei brani più celebri alle piattaforme di streaming. Il dubbio che non ci fosse da fidarsi e che la playlist non fosse del tutto “legittima” era, quindi, più che giustificato, se si considera, tra le altre cose, che l’etichetta che ha messo a disposizione i brani della raccolta, la Universal Digital Entreprise, non ha nulla a che vedere non soltanto con l’Universal, bensì neanche con la società Acqua Azzurra.

Non solo, nella raccolta, di bassa qualità e che presentava alcuni brani alquanto rovinati, era osservabile più di qualche errore di battitura come, ad esempio, i titoli dei brani “Collina deli ciliegi” e “Io Te Venderei”. L’ombra dell’hackeraggio, quindi, sembrerebbe essere qualcosa di più che un semplice sospetto e si potrebbe cominciare a credere che la playlist, più che l’intenzione di rendere appannaggio di tutti un patrimonio musicale nazionale, sia stato più che altro il gioco di qualche furbetto.

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Un vero peccato, visto il grande entusiasmo con cui la notizia era stata accolta dai tanti fan e appassionati e dallo stesso Mogol, che aveva dichiarato “non ne so nulla, ma se fosse vero sarebbe una buona notizia. Sono canzoni che i giovani potrebbero ascoltare, sarebbe una fonte di conoscenza davvero importante. La cultura popolare e la musica sono nel cuore della cultura del nostro paese e le canzoni che Lucio ha scritto con me in tanti anni meritano di essere ascoltate”.

A proposito dell'autore

Debora Guglielmino

Classe '94, la passione per l'informazione e il giornalismo mi accompagna sin da quando ero ancora una ragazzina. Studentessa di Scienze della Comunicazione, amo la lettura e le atmosfere patinate ed eleganti tratteggiate nei romanzi della Austen. Appassionata e ambiziosa, sogno di poter un giorno conoscere il mondo e di raccontarlo attraverso una penna e un taccuino.