Con i test d’ammissione per il corso di laurea in “Scienze Motorie”, svoltisi questa mattina, hanno avuto ufficialmente inizio le prove di verifica per l’accesso ai corsi a numero chiuso offerti dall’Università degli studi di Catania. Ansia, caldo e stress per le procedure burocratiche hanno fatto come sempre da sfondo agli studenti, da oggi convocati tradizionalmente presso il complesso fieristico de “Le Ciminiere”. Nutrito il gruppo di partecipanti per la prova di stamane, qualcuno già presente anche per quella del pomeriggio (corsi di laurea del dipartimento di Scienze politiche e sociali), in attesa del boom della prova di Medicina, prevista per domani.
Prima del tradizionale incanalamento per settori, ai fini della disposizione dei candidati nei vari padiglioni della struttura, una piccola protesta ha scaldato gli animi degli studenti, la maggior parte dei quali non favorevoli al sistema ormai consolidato delle prove di selezione che, difatti, impediscono la libera iscrizione ad alcuni dei corsi erogati :”Queste prove mettono solo ansia – racconta ai nostri microfoni un gruppo di studenti, tra i candidati alla prova – alcune materie non vengono neanche insegnate in alcuni licei, potrebbero benissimo essere riprese solo all’interno dei corsi universitari, anziché verificate prima”.
La morale di questi studenti è abbastanza chiara: lo sbarramento è plausibile, ammesso che avvenga una volta che tutti abbiano avuto la possibilità almeno di entrare, ad esempio nel momento in cui non si riescano a dare un tot. di esami. Le difficoltà principali si ravvisano per gli studenti provenienti dagli istituti tecnici, in cui mancano insegnamenti che la prova di oggi ha messo in evidenza, come la chimica o la biologia. Inoltre, molti di essi hanno anche altri progetti nella testa, che spaziano dalle facoltà umanistiche o a corsi – come quello di fisica – a numero non programmato. Una seconda opportunità, quindi, è già nella mente o nella tasca di qualcuno. Quanto alla prova odierna, alcuni candidati hanno ravvisato un incremento della difficoltà rispetto agli anni precedenti. Matematica di base, qualche domanda di logica, discipline scientifiche e la cultura generale, anche “di vecchia data”.
Luciano, proveniente da un liceo scientifico, è tra quelli che hanno scelto la preparazione autonoma, tra applicazioni digitalizzate e tradizionali libri di esercitazione: “Se hai basi solide dal liceo è una cosa importante ma i test di preparazione hanno sempre un’utilità, nonostante i costi”. Lo studente è anche dissonante rispetto agli altri pareri, almeno in relazione alle procedure di selezione: “Io sono favorevole ai test, anche alla luce del numero dei posti di lavoro. Se tutti avessero la possibilità di entrare, probabilmente le possibilità di occupazione lavorativa sarebbero ridotte e la disoccupazione molto elevata”.
Articolo a cura di Luciano Simbolo e Simona Lorenzano.