ร arrivato da poco l’atteso “ok” del governo regionale circa l’approvazione di un finanziamento destinato alla nota azienda italo-francese “STMicroelectronics”, da anni impegnata proficuamente nello sviluppo di componenti elettronici a semi-conduttore. La stessa, rappresenta, con il proprio stabilimento, uno degli impianti di maggior successo nell’area industriale di Catania; proprio la sede etnea รจ stata infatti scelta per l’avvio del programma sperimentale “Reaction”, con il quale la fabbrica dovrebbe avviarsi verso la produzione di nuovi componenti in carburo di silicio.
L’accordo, oltre l’impegno della giunta Musumeci, ha visto la collaborazione di finanziatori pubblici e privati, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, le Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, il Consorzio nazionale interuniversitario per la nano-elettronica e la societร LPE. La cifra ammonterebbe a quota 23 milioni di euro, necessari per lo sfruttamento del carburo di silicio, per il quale รจ prevista una diffusione tale – entro il 2020 – da rimpiazzare sul mercato di produzione il tradizionale silicio.
Catania e la Sicilia, dunque, sono virtualmente al centro di un interessante progetto di sviluppo scientifico e progresso tecnologico. Il nuovo materiale di produzione, infatti, avrebbe vantaggi tali da velocizzare la produzione, migliorare l’efficienza dei prodotti e, di conseguenza, i possibili introiti del mercato. Sul piano tecnico, il carburo di silicio รจ in grado di immagazzinare fino a dieci volte in piรน – in termini di quantitร di energia elettrica – rispetto al silicio; possiede inoltre una doppia capacitร di conduzione elettrica e addirittura quadrupla se si parla di conducibilitร termica. Previsto anche un alleggerimento dei costi di produzione, dal momento che ormai il suo impiego nelle altre aziende mondiali รจ pressochรฉ consolidato.