Università di Catania

Ancora cani randagi alla Cittadella, aggredito studente: “Non sarebbe da segnalare?”

Foto archivio
Nuove segnalazioni da parte di studenti della Cittadella di Catania sul problema randagismo. Un ragazzo è stato inseguito ieri da un gruppo di cani: "Non è normale in un polo universitario".

Ancora un’aggressione da parte di un gruppo di cani randagi all’interno della Cittadella universitaria di Catania di nuovo protagonista di un inseguimento ai danni di un giovane studente. Si tratta dell’ennesimo caso che riguarda questi animali lasciati in libertà e segnalato da quelli che ormai sono gli ‘abitanti’ del polo didattico che, troppo spesso ormai, si ritrovano di fronte a una situazione di pericolo. Non si tratta di un caso isolato né tanto meno raro: nel giro degli ultimi mesi, i casi segnalati sono almeno una decina.

Proprio a ieri pomeriggio, infatti, risale l’ultima spiacevole disavventura che, come in un loop interminabile, vede uno studente e un gruppo di randagi al centro della vicenda che, per fortuna, è finita bene. In base alla ricostruzione di alcuni ragazzi, che si sono ritrovati ad assistere alla scena per un caso, un giovane si sarebbe improvvisamente ritrovato di fronte a un branco di cani che avrebbe cominciato a inseguirlo.

“Nel bel mezzo del silenzio abbiamo sentito un ragazzo che urlava e degli abbai di cani. Tutta l’aula è saltata in aria e ci siamo avvicinati alla porta per capire cosa stesse succedendo. C’era un branco di cani (4 o 5) e questo ragazzo deve essersi preso di panico, non gli hanno fatto niente ma lui nella furia di correre è pure caduto. Dicono che spesso questi cani siano qui e che siano tranquilli, ma non sarebbe da segnalare?”, ha raccontato a LiveUnict uno studente che, al momento dell’inseguimento, si trovava all’interno dell’aula studio del polo universitario dedicata a Danilo di Majo.

“Non è successo niente, ma non è comunque normale la presenza di un branco di cani randagi in un polo universitario. Potrebbero essere tranquilli oggi e non esserlo domani, conclude portando alla luce una situazione potenzialmente pericolosa che dovrebbe essere tenuta in seria considerazione dalle autorità competenti ma che, al contrario, viene ripetutamente ignorata, rischiando di mettere in pericolo tutti coloro – studenti e docenti in primis – che quotidianamente affollano i dipartimenti della Cittadella universitaria. Sono moltissimi, infatti, gli studenti che nel corso di questi mesi hanno segnalato il problema senza ricevere risposta.

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Il primissimo caso, a gennaio scorso, aveva coinvolto un ragazzo del catanese che, nel tardo pomeriggio, nei pressi del dipartimento di Fisica all’interno della Cittadella Universitaria, era stato inseguito da parte di un branco di 10-15 cani. Quella volta, il ragazzo era stato soccorso da alcuni colleghi che erano riusciti ad allontanare i cani, nonostante la paura. Tuttavia, nelle settimane successive, una serie di altri casi simili si sono riverificati, soprattutto nelle zone del Policlinico e dei parcheggi del polo universitario, ma nessun provvedimento è mai stato preso per far sì che un fatto del genere non si ripetesse nuovamente.

Il randagismo è un problema più serio di quanto si pensi, soprattutto in Sicilia dove esiste una vera e propria emergenza a causa dello scarso numero di strutture convenzionate e dell’elevato numero di cani lasciati liberamente in circolazione che, in branco, potrebbero diventare pericolosi. Oltre che poter nuocere agli abitanti del territorio, il fenomeno dà inoltre origine ad alcuni ‘provvedimenti’ spiacevoli anche per gli animali che spesso sfociano in veri e propri massacri, come avvelenamenti e altre violenze di sorta. Applicando correttamente le leggi e prendendo misure efficaci, il fenomeno potrebbe forse essere arginato, tutelando persone e animali?

A proposito dell'autore

Antonietta Bivona

Giornalista pubblicista e direttrice responsabile della testata giornalistica LiveUnict. Dopo un dottorato conseguito presso l'Università degli Studi di Catania, è ricercatrice in lingua e letteratura francese. Insegna nei corsi di laurea triennale e magistrale del Dipartimento di Studi classici, linguistici e della formazione dell'Università degli Studi di Enna.

📧 a.bivona@liveunict.com