Dopo essersi allontanato per spostarsi verso Agrigento, il Giro d’Italia torna in territorio catanese per la sesta tappa della competizione, nonché terza e ultima tappa siciliana, che partirà da Caltanissetta per arrivare fino alle elevate altitudini dell’Etna. Precisamente il traguardo finale sarà presso l’Osservatorio Astrofisico dell’Etna.
La sesta tappa è probabilmente la più difficile tra le tre siciliane: mentre la quarta infatti ha interessato prevalentemente la città di Catania, la quinta è stata una tappa pianeggiante, che si è snodata lungo la costa che si svolge lungo la statale 115; salvo l’attraversamento cittadino piuttosto articolato di Sciacca e le lunghe e articolate salite della valle di Berice, le prime due tappe siciliane non hanno quindi presentato grandissime difficoltà per i ciclisti.
Ma oggi le difficoltà non mancheranno di sicuro: nonostante diverse salite fossero già state affrontate nelle precedenti tappe, quello di oggi 10 maggio è un percorso particolarmente ripido, una tappa molto mossa altimetricamente e caratterizzata da un ininterrotto susseguirsi di curve per i primi 120 km.
Dopo aver toccato Enna e Piazza Armerina, la gara entrerà nella provincia di Catania dove inizierà il tratto più difficile; dall’abitato di Paternò infatti avrà inizio la lunga salita finale che porta all’Osservatorio Astrofisico dell’Etna, salita inedita per il Giro d’Italia, che dal comune di Ragalna si fa sempre più ripida. Sono gli ultimi 15 km del percorso, 10 dei quali su strada a volte a forte pendenza (fino al 16%) con carreggiate di media ampiezza; negli ultimi 5,5 km all’arrivo la strada si restringe e si attraversano tratti ristretti nel bosco alternati a tratti su colata lavica. Ultimo chilometro in leggera ascesa tutto in curva fino agli ultimi 150 m rettilinei attorno al 6% (larghezza su asfalto di 6 m).