Il numero chiuso nei corsi di medicina è una saracinesca che si chiude sulle speranze di molti studenti, il cui sogno di vestire il camice bianco è destinato a infrangersi sulla soglia d’ingresso a causa dell’alta domanda che tradizionalmente investe questi corsi. Ma una nuova speranza sembra potersi accendere per questa vasta pletora di studenti.
Un noto studio di avvocati rende noto che il Consiglio di Stato ha accolto in sede monocratica i primi appelli sulle decisioni cautelari del T.A.R. Lazio per l’ammissione al corso in Medicina e Odontoiatria. La discussione verte soprattutto su 177 posti che sarebbero ancora disponibili e che, nonostante tutto, il Miur potrebbe non distribuire agli studenti richiedenti.
Il numero non colmato farebbe riferimento ai posti che ciascun ateneo avrebbe a disposizione per gli studenti extracomunitari e che non sarebbero stati riempiti perché la domanda è stata inferiore all’offerta disponibile. Ai 177 posti riservati a studenti di Medicina, inoltre, si aggiungerebbero anche quelli liberi e riservati anche in questo caso a studenti extracomunitari delle facoltà di architettura e veterinaria; il totale, in questo modo, supererebbe i 500 posti.
Inoltre, lo studio d’avvocatura rende noto che il Miur, in via ipotetica, potrebbe assegnare ancora 1757 posti a studenti rimasti fuori dal test del 2017, in quanto le ammissioni bandite dal Ministero dell’Istruzione sarebbero inferiori all’effettiva disponibilità comunicata dagli atenei sedi di corsi in medicina.
A questi numeri si potrebbero aggiungere anche le migliaia di posti per studenti di anni successivi al primo, specie da quando una recente battaglia legale ha visto una studentessa accedere ai corsi di medicina senza sostenere il test d’ingresso. Insomma, sembrerebbe che il numero chiuso inizi a scricchiolare.
