Università di Catania

Via la lingua e letteratura italiana da Conservatori e AFAM: al loro posto, l’inglese

Approvate dal Ministro Fedeli le nuove tabelle di laurea triennale e magistrale in Didattica della Musica nei Conservatori.

I nuovi corsi di laurea adeguano, anche all’interno del panorama riguardante gli studi musicali, l’Italia al resto dell’Europa, con l’implementazione dell’ormai canonico percorso 3+2.

La novità che più desta scalpore, tuttavia, riguarderebbe l’offerta formativa che il Ministero avrebbe inserito all’interno dei nuovi cdl. Stando a quanto prevede il Decreto di istituzione, infatti, lo studio della Lingua inglese dovrebbe essere reso obbligatorio, ma così non sarà per quanto riguarda quello della Lingua e letteratura italiana (CODL/01), storicamente facente parte delle aree disciplinari ufficiali dei Conservatori.

Nello specificare il contenuto della materia, la voce relativa al settore recita:

“Il settore concerne gli studi sulla lingua italiana e sui dialetti parlati in Italia, con riferimento alle strutture fonetiche, fonologiche, morfologiche, sintattiche e lessicologiche, nonché le problematiche e metodologie di didattica della lingua italiana per stranieri. Si studiano anche le opere e le culture letterarie e i relativi autori (anche in altra lingua prodotte nel medesimo contesto storico geografico) con particolare riferimento alla produzione musicale.”

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Detta area disciplinare, dunque, si rivolge in particolar modo agli studenti stranieri, sempre più numerosi, che si recano in Italia per studiare melodramma, musica, pittura, scultura, danza, cinema e così via nelle rispettive Istituzioni dell’Arte (Conservatori e Accademie).

Nonostante ciò, dalla formazione dei futuri studenti dell’AFAM potrebbe essere espunta la letteratura italiana, corollario di una formazione che così verrebbe privata di un suo aspetto fondamentale, in luogo dell’altrettanto importante apprendimento (adesso obbligatorio) dell’inglese.

La nuova circostanza potrebbe creare delle situazioni paradossali; futuri studiosi dell’Opera, ad esempio, attraverso il nuovo ordinamento potrebbero essere privati della conoscenza di autori importanti non solo per la letteratura italiana, ma che contribuirono al successo del genere lirico stesso, si pensi al solo Metastasio, per limitarsi a un nome.

La novità riguardante i nuovi corsi di laurea, oltre agli studenti che sceglieranno di iscriversi, andrebbe a penalizzare soprattutto i docenti che nel ’91 parteciparono all’unico concorso nazionale svoltosi per l’insegnamento nelle istituzioni dell’Arte, le cui graduatorie risultano ancora in vigore (Graduatorie per esami e titoli denominate GET e Graduatorie Nazionali ad esaurimento, GNE), la cui cattedra verrebbe soppressa.