Il celebre sceneggiatore, scrittore e critico, premiato alla carriera in occasione del festival, si racconta e rivolge un messaggio ai giovani: l’intervista esclusiva ai microfoni di LiveUniCT.
Conclusosi da neanche due giorni, il Festival Indipendente di cinema breve Via dei Corti ha lasciato, senza dubbio alcuno, letteralmente a bocca aperta. Che siano i film proiettati (tra cui ricordiamo Sicilian Ghost Story e 90BPM) o i sensazionali incontri con gli ospiti (tra i numerosi nomi ricordiamo Paolo Maria Noseda, la “voce degli altri”, interprete e traduttore di “Che tempo che fa”, Antonio Piazza, Max Nardari, Gino Astorina, Roberto Lipari, Donatella Finocchiaro), gli studenti e il pubblico presente non hanno potuto fare altro che godere di un’atmosfera familiare, speciale, a contatto ravvicinato con chi magari poteva sembrare il personaggio più irraggiungibile.
Ed è in occasione di uno di questi incontri che il famosissimo sceneggiatore, direttore artistico, critico e moderatore Claudio Masenza, è stato premiato per la sua lunghissima e prolifica carriera: sceneggiatore, autore e critico richiesto, ha curato la sceneggiatura di film come Sepolta Viva, L’albero dalle foglie rosa, Melodrammore, Ne ho fatte di tutti i colori. E’ inoltre celebre come moderatore, numerose sono le personalità del red carpet da lui intervistate: Richard Gere, Kim Cattrall, Monica Bellucci, Paola Cortellesi. Durante l’ultimo giorno del festival, Masenza si è raccontato ai microfoni di LiveUniCT.
“Certo che questo premio è una bellissima sorpresa. Molto gentile, con una motivazione toccante. Anche se è un po’ buffo. I premi alla carriera sembrano quasi una lapide“, commenta sorridendo, “magari si potessero chiamare in un altro modo! Ad esempio, premi di mezza età. C’è ancora così tanto da dare!“, spiega, con lo sguardo di chi ha davvero tanto in mente e non vede l’ora di poterlo mettere in atto.
“Purtroppo, al giorno d’oggi sono presenti tanti festival quanto i metri quadri delle città ospitanti. Tralasciandone la qualità, questo “sovraffollamento” è un grave problema per quelle rassegne che, come questa, desiderano uscire dall’ombra e far strada“, continua, donando un sorriso agli instancabili ideatori del festival, “ciò che posso augurare a Via dei Corti è tutto il bene che posso. Mi sono sentito coccolato, benvoluto, letteralmente in famiglia. Ed è un elemento che, sicuramente, va a favore di organizzatori e staff. Spero solamente il meglio per loro”.
Mentre la sala dell’Auditorium Angelo Musco comincia a riempirsi sempre di più, si denota una consistente presenza di giovani. Studenti, volontari membri dello staff, ragazzi totalmente presi dal festival, nella speranza di imparare qualcosa di più per, un giorno, approcciarsi al sempre più vasto mondo del cinema. Anche Masenza, notando tutto ciò, commenta “Già, la gente che si avvicina alle scene è sicuramente sempre di più. Nonostante mille porte si stiano chiudendo. Purtroppo, se qualcuno mi chiedesse “ma secondo te dovrei fare l’attore, il regista?” io risponderei “se me lo chiedi, no.” Dev’essere fatto se non c’è altra scelta emozionalmente. Se non ci si sente di fare altro. Perché al giorno d’oggi, inseguire questo sogno significa affrontare delusioni, umiliazioni, critiche feroci, porte sbattute in faccia e, peggio ancora, anni di totale vuoto.”
“Ciò che dico ai giovani è di provarci sempre e comunque. Perché peggio delle porte in faccia, vi sono i rimpianti nel futuro. Però, è essenziale inseguire i propri sogni dandosi un termine. Si può andare avanti per qualche anno, ma poi diventa dura vivere sognando di fare qualcosa che effettivamente non si riesce a fare, soprattutto se non si ha come sostentarsi. Consiglio dunque,” continua, “di perseguire il proprio obiettivo, ma nello stesso tempo di crearsi una carriera sostitutiva, che possa dare futuro certo. C’è solo una cosa che dovete fare a tutti i costi: amate, amate ciò che fate. Non fate solamente ciò che vi fa portare i soldi a casa, è frustrante. Se riuscite ad inserirvi nel campo che desiderate, andare ogni giorno al lavoro non sarà mai faticoso. Si otterrà l’effetto contrario del voler tornare a casa il più presto possibile, si vorrà restare a tutti i costi.”
Consigli dunque preziosi, unici, da chi ama e svolge il suo lavoro eccellentemente da tantissimi anni. Come detto prima, Via dei Corti ha senza dubbio lasciato un segno, in chi crede e sogna una carriera nel campo cinematografico. Le parole di chi ha davvero dedicato la vita (e ha ancora moltissimo da dare) in ciò in cui ha creduto, sono essenziali, da aggiungere in cima alla propria lista di obiettivi da raggiungere, da modelli da seguire, imitare ed infine, superare. Bisogna essere forti: i giovani hanno moltissimo da dare e messaggi così forti vanno tenuti dentro, nel cuore, pronti a spronare anche e soprattutto nei tempi più bui.