Il caso di Milano riguardante il numero chiuso alla Statale sembrerebbe aver risvegliato un’annosa questione mai risolta. Anche all’Università di Palermo, infatti, studenti pronti a schierarsi fermamente contro il numero programmato nell’Ateneo.
La recente sentenza del Tar, che ha, di fatto, dichiarato illegittimo il numero chiuso e costretto la Statale di Milano ad annullare i test d’ingresso per numerose facoltà umanistiche, potrebbe segnare davvero una svolta epocale. Il caso milanese, infatti, sembrerebbe aver risvegliato antichi malumori e riportato alla ribalta una questione mai digerita dalla popolazione studentesca italiana.
Anche gli studenti palermitani, quindi, si sono detti preparati a dar battaglia al numero chiuso dell’Università di Palermo, annunciando la propria intenzione di presentare un ricorso interno che, se inascoltato, potrebbe giungere fino al Tar.
I rappresentanti dell’Udu, l’Unione degli universitari siciliani, hanno, in effetti, inoltrato all’Ateneo la richiesta di non pubblicare le graduatorie dei test d’ammissione appena svolti, ma di consentire a tutti gli studenti di effettuare l’immatricolazione con riserva all’imminente anno accademico. Se alle richieste non seguirà risposta affermativa, sia in maniera esplicita tramite bollettino d’Ateneo sia implicitamente, tramite la mancata pubblicazione delle graduatorie, allora Udu ricorrerà al parere del Tar.
“Riconosciamo all’amministrazione dell’ateneo la volontà di percorrere la strada verso l’apertura dei corsi di studio – ha spiegato il coordinatore di Udu Palermo, Fabrizio Lo Verso – dimostrata con l’aumento dei corsi ad accesso libero. Tuttavia nella maggior parte dei casi ci si è limitati a eliminare la programmazione di quei corsi di studio per i quali il numero dei candidati era inferiore al numero dei posti disponibili. Per il momento, quindi, non ricorreremo a un giudice amministrativo, presentando solo una richiesta interna, ma, in caso di diniego, siamo pronti ad avviare dei ricorsi collettivi contro UniPa”.