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In Gran Bretagna dopo la Brexit: quali documenti serviranno per viaggiare

Raggiungere la Gran Bretagna dopo la Brexit? Ecco gli ultimi aggiornamenti dal tavolo delle trattative inglese.

Continuano i negoziati per definire i termini dell’uscita della Gran Bretagna dalla comunità europea, prevista per il marzo 2019. Sul tavolo delle trattative, si è discusso della possibilità di non introdurre alcun visto per i viaggiatori europei che entreranno nel Paese per un periodo di vacanza, mentre coloro che intenderanno trasferirvisi e trovare un lavoro dovranno necessariamente richiedere un permesso.

In questa maniera, si scongiura di fatto l’ipotesi di un sistema di controllo dei flussi migratori basato sul modello australiano e nord americano, Nazioni in cui vige una stretta rete di sorveglianza da parte della polizia e dei controllori doganali. In Gran Bretagna, al contrario, il compito di monitorare e sorvegliare non spetterà tanto alle forze dell’ordine e agli addetti alla sicurezza delle frontiere, quanto ai funzionari dei servizi pubblici, alle banche, ai datori di lavoro e ai proprietari di casa che dovranno verificare i documenti di coloro che faranno richiesta di trasferimento nel Regno Unito.

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Il nuovo sistema, tuttavia, sarà chiaramente preceduto da un periodo di transizione, che avrà inizio in seguito all’uscita del Paese dall’Unione Europea. Inizialmente, quindi, i cittadini europei che entreranno nel Paese per lavoro dovranno semplicemente registrarsi presso l’Home Office, senza dover subire alcuna restrizione. Le norme tuttora vigenti, però, sono destinate a cambiare, come specificato dalla May, e presto non sarà più consentita la libertà di circolazione nel Paese così come la conosciamo oggi.

La riforma suggerita dalla May non convince pienamente un gran numero di cittadini britannici e molti rappresentanti politici, tra i quali spicca l’ex leader dell’Ukip, Farage. Secondo quest’ultimo, un simile sistema non garantirebbe un reale controllo dei flussi migratori e lo riterrebbe l’ennesimo “inchino” al volere di Bruxelles. In realtà, però, s’intenderebbe in tal modo avvantaggiare gli stessi inglesi, che non dovranno richiedere alcun visto, a loro volta, per viaggiare in Europa.

Mentre il dibattito continua ad accendere le polemiche sia al Parlamento inglese sia in quello europeo, i dati rivelano un aspetto differente, mostrando un record di arrivi di lavoratori europei dopo la Brexit. Se il boom di arrivi riguarda per lo più Bulgheria e Romania, si assiste, però, al rallentamento dei flussi da Paesi come Italia, Spagna, Francia, Germania e il tasso di crescita è destinato a diventare sempre più basso nel prossimo futuro.

A proposito dell'autore

Debora Guglielmino

Classe '94, la passione per l'informazione e il giornalismo mi accompagna sin da quando ero ancora una ragazzina. Studentessa di Scienze della Comunicazione, amo la lettura e le atmosfere patinate ed eleganti tratteggiate nei romanzi della Austen. Appassionata e ambiziosa, sogno di poter un giorno conoscere il mondo e di raccontarlo attraverso una penna e un taccuino.