Il Ministero degli Interni, per attuare la legge Minniti, decreta un nuovo concorso per la selezione di laureati con titolo magistrale o anche con sola laurea triennale, per ricoprire la carica di funzionari amministrativi a tempo indeterminato all’interno delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale ed della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Di seguito i requisiti, le modalità di svolgimento delle prove, le scadenze e il bando del concorso.
Per dare attuazione alla dibattuta legge Minniti, il Ministero degli Interni ha confermato un concorso per l’assunzione di 250 laureati allo scopo di infoltire l’apparato burocratico dei funzionari civili all’interno delle Commissioni territoriali e della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Viene quindi indetto con d.m. 26 aprile 2017 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 4^ Serie Speciale “Concorsi ed Esami” numero 33 del 2 maggio 2017, un “concorso pubblico, per titoli ed esami, a 250 posti per l’assunzione a tempo indeterminato di personale altamente qualificato per l’esercizio di funzioni di carattere specialistico, appartenente al profilo professionale di funzionario amministrativo, area funzionale terza, posizione economica F1, del ruolo del personale dell’Amministrazione civile dell’Interno”.
I candidati dovranno possedere un titolo di laurea afferente al vecchio ordinamento, alle nuove lauree triennali, specialistiche o magistrali, tra le lauree valide all’accesso alle prove selettive troviamo: Giurisprudenza, Scienze delle Pubbliche Amministrazioni, Sociologia e Scienze Sociali, Scienze statistiche, Scienze della comunicazione, Scienze politiche e delle relazioni internazionali e diplomatiche, Scienze sociali per la cooperazione e tutte le altre indicate l’art. 2 del bando (link di seguito). Tra gli altri requisiti indispensabili figurano la cittadinanza italiana e il godimento dei diritti politici.
Le prove selettive saranno suddivise in due scritti e una prova orale. Il primo scritto consisterà nell’elaborazione di un testo in materia di diritto internazionale, dell’Unione europea e legislazione nazionale ed europea nell’ambito della protezione internazionale e avrà durata di otto ore. La seconda prova scritta, per cui si avranno a disposizione tre ore, verterà sulla verifica della conoscenza della lingua inglese, senza l’uso del vocabolario e sarà suddivisa in tre parti diverse: la comprensione di un brano attinente ad elementi di diritto pubblico e svolgimento dei relativi esercizi; la stesura di un breve componimento in lingua inglese su elementi di diritto pubblico e infine, la terza parte che consisterà nell’ascolto di un brano, ancora una volta, su argomenti di diritto pubblico. I candidati che cumuleranno almeno 70 centesimi in ciascuna delle prove, potranno accedere alla verifica orale, la quale si concentrerà sull’esame delle conoscenze nelle seguenti discipline: diritto internazionale, diritto dell’Unione europea, elementi di diritto pubblico, storia contemporanea, geografia politica ed economica, legislazione speciale amministrativa riferita alle attività istituzionali del Ministero dell’Interno e disciplina del rapporto di lavoro relativo al personale del Comparto ministeri (contratti collettivi nazionali di lavoro). Inoltre verrà accertata ulteriormente la conoscenza della lingua inglese e anche le conoscenze delle abilità informatiche riguardanti l’uso delle apparecchiature e delle funzionalità informatiche maggiormente utilizzati negli uffici per cui si concorre.
Gli interessati potranno candidarsi tramite il portale on- line entro il 2 giugno e adempiere all’attuazione dei vari passaggi burocratici segnalati nel bando entro e non oltre le scadenze indicate.
Il bando di concorso si inserisce nel piano di attuazione della legge Minniti, la quale, secondo le dichiarazioni degli stessi Ministri firmatari Minniti e Orlando, avrebbe lo scopo di accelerare le procedure per l’esame dei ricorsi sulle richieste di asilo. Tra i punti più caldi su cui si articola la legge figura la controversa abolizione dell’udienza, che sarà sostituita da un rito camerale in cui il giudice prenderà visione della videoregistrazione del colloquio del richiedente dinnanzi alla Commissione: quindi senza contraddittorio e senza che il giudice possa porre domande al richiedente asilo. Una procedura questa che, come sperato dai Ministri, permetterà di accelerare i tempi di rimpatrio e espulsione solo se supportata da una vasta rete di funzionari che si occuperanno di vagliare i singoli casi, presentando tutte le specificità di ciascuno di essi ai giudici competenti. È in questo contesto che trova ragione la formulazione del bando per assunzione di nuovi funzionari nelle Commissioni territoriali e nazionali per il diritto di asilo.
Vista l’entità del fenomeno e la natura delle ragioni che hanno spinto il Ministero degli Interni a disporre questo bando selettivo, è chiaro che i candidati porteranno sulle loro spalle il carico di una responsabilità che sarebbe meglio ricordare con più trasparenza, in modo da permettere ai futuri funzionari di calibrare le misure adottate attraverso il loro lavoro.