Bruno Canzian, meglio noto come Red, è tra gli artisti più importanti della scena musicale italiana, famoso in tutto il mondo per essere stato, dal 1973 al 2016 componente e bassista dei Pooh, con i quali ha scritto pezzi divenuti autentiche pietre miliari della musica leggera italiana. Quest’oggi, il musicista ha incontrato, presso l’Aula Santo Mazzarino del DISUM di Catania, gli studenti del liceo artistico “Pier Luigi Nervi” di Lentini, coordinati dal docente Renato Marino, promotore – assieme alla prof.ssa Iride Valenti, già docente di linguistica generale presso il DISUM – di una conferenza dal titolo “Promuovere l’educazione linguistica e letteraria attraverso la canzone d’autore”. Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con l’artista, al termine della conferenza.
L’incontro di oggi ha voluto ribadire, ancora una volta, l’importanza della canzone come strumento di riflessione. E nei loro gloriosi cinquant’anni di carriera, i Pooh hanno dato grande spazio alla trattazione di temi di ampia riflessione, tra cui l’omosessualità, la prostituzione, il razzismo, le guerre sociali, il pendolarismo, le violenze di genere e le ingiustizie perpetuate ai danni dei prigionieri. “La distinzione tra musica di qualità e musica leggera” – spiega Canzian – “di per sè, non esiste. L’artista deve sempre stare di sopra e saper guardare dall’alto”. E il pensiero del musicista, non può che essere rivolto al “quinto Pooh”, Valerio Negrini, sui cui testi sono stati fatti, a cura della prof.ssa Valenti, interessanti approfondimenti nel rapporto tra parole e musica nella composizione di una canzone: “La musica ha uno straordinario potenziale di suscitare emozioni, arriva sempre forte al cuore; ma senza il testo, la musica può fare molto ma non può fare tutto”. Ancora ricordando l’amico ed autore di tantissimi testi dei Pooh, Canzian aggiunge :” Valerio era una persona forte, perché, a differenza nostra, viveva una “vita normale”, dato che non lo riconosceva nessuno quando camminava in mezzo alla strada. Tuttavia, era un cronista fedele della realtà e noi siamo sempre stati i trasduttori di una poesia, quella sua, reale e straordinaria”.
Pur avendo calcato palcoscenici di tutto il mondo e venduto milioni di dischi, Red Canzian ha costruito lentamente – e non senza fatica – il proprio successo. “Per farcela, devi inventarti di tutto, non è per niente facile” – racconta Red, ripercorrendo le tappe principali della propria giovinezza . “Pur essendo cresciuto in una grande villa affittata a famiglie povere, posso dire di aver avuto un’infanzia felice, sviluppando la mia passione per la pittura (a breve aprirà una mostra personale, ndr) e per la musica. Mi innamorai di quest’ultima ascoltando la voce grave e profonda di Elvis al Jukebox; poi, mio padre mi comprò una chitarra acustica, con grande sacrificio, e da lì iniziò il mio percorso, grazie alla partecipazione a festival locali, tra cui lo “Stroppolo d’Oro”, in cui vinsi presentando “Yesterday” di Paul Mc Cartney”. Da qui ebbe inizio la parabola musicale dell’artista, dall’esordio con i Capsicum Red al celebre provino con i Pooh :”Mi contattò l’allora produttore dei Pooh, che cercava un bassista per sostituire Riccardo Fogli. Fu così che quei 3 incoscienti, poi, mi portarono in tournée negli USA, anche se sul momento non sapevo se fosse per abbandonarmi lì o perché realmente gli piacevo”.
E nonostante la parentesi dei Pooh, dopo 44 anni di militanza, si sia chiusa, con l’ultimo tour, l’artista non rinuncia alle proprie ambizioni :”Pur essendo dalla parte di chi può permettersi di raccontare, io voglio ancora imparare; la vita è fatta di sogni e progetti e la sola energia che ci mantiene in vita è pensare, la mattina, appena svegli, che ci sia ancora qualcosa di bello da fare”. Quanto al successo personale, Canzian spiega : “Il bello della vita è comunicare con ogni persona che incontri, in quanto puoi trarre insegnamenti anche da chi meno te lo aspetti; adesso, nel mondo dei Social Network, avendo migliaia di follower, ti ritrovi all’interno di mille situazioni e questo stare così tanto in mezzo alla gente, spesso, ci provoca l’effetto contrario, di farci sentire soli”.
La presenza dell’ex membro dei Pooh ha voluto anche sottolineare la sempre più ferma volontà di creare, anche presso l’ateneo catanese, un dialogo tra l’insegnamento delle discipline letterarie e la musica leggera, passando attraverso i testi delle canzoni. Ma sul rapporto tra musica e studenti per i microfoni di LiveUnict l’artista ha aggiunto : “E’ importante unire gli studi universitari e la musica, come accade nei college e nei campus degli USA, che diventano veri e propri luoghi di scambio culturale e artistico. Sarebbe il caso che questo iniziasse ad avvenire anche da noi. Non è forse un caso – conclude l’artista – che i migliori artisti siano nati in quell’ambiente”.