Capacità di guardare la persona e non le sua disabilità, raccontare cos’è l’autismo per chi lo vive ogni giorno in classe e lo ha conosciuto tramite una compagna o compagno, sono abilità che non si imparano di certo dai libri, ma che possono trovare terreno fertile all’interno di un’aula scolastica, come quella della 5^ C dell’ITI Marconi, premiata ad un concorso nazionale sull’autismo.
Gli alunni della 5^ C dell’ITI Marconi hanno preso parte al 4° concorso nazionale “L’Autismo è…”, indetto dalla Onlus Autismo Fuori dal Silenzio e, attraverso l’elaborazione di un video in cui hanno spiegato dal loro punto di vista cos’è l’autismo, si sono aggiudicati il primo posto. Al concorso potevano partecipare le classi di tutti i gradi scolastici che hanno tra i loro alunni almeno un allievo o allieva con Disturbi dello Spettro Autistico.
Gli alunni hanno ritirato il premio a Paganti (in provincia di Salerno), assieme all’insegnante di sostegno prof.ssa Seminara e la psicologa e assistente alla comunicazione Laura Marletta, le quali sono state definite “risorse eccellenti dell’istituto” dal dirigente scolastico Ugo Pirrone, il quale ha sottolineato l’importanza della didattica inclusiva non solo per i ragazzi nello Spettro, ma anche per i loro compagni di classe.
I candidati potevano scegliere tra diversi strumenti d’espressione artistica e letteraria quello che più ritenevano opportuno per esprimere la loro prospettiva sul tema. Quelli della 5^ C dell’ITI G. Marconi sono ragazzi che, come gli altri partecipanti al concorso, hanno conosciuto l’autismo non attraverso delle nozioni, ma in prima persona, attraverso l’esperienza diretta. Per quanto sia corretto parlare di “Autismi”, per loro l’autismo porta innanzitutto il nome del loro compagno di classe; ha una personalità e delle caratteristiche concrete con cui confrontarsi giornalmente. Inoltre, come si evince dall’elaborato dei maturandi della 5^ C, è grazie ad Alessandro, il loro compagno autistico, che hanno potuto tirare fuori il meglio di sé stessi e mettersi alla prova come esseri umani, dimostrando di essere già “maturati” dal punto di vista emotivo ed empatico.