Un’indagine indetta dalla Commissione antimafia ha rilevato il modo in cui gli studenti percepiscono il fenomeno mafioso. I risultati, che verranno presto sottoposti ai parlamentari, al governo, ai Comuni e alle scuole, preoccupano il presidente dell’antimafia Nello Musumeci.
“I giovani non credono che lo Stato sia più efficiente, dinamico, deciso e forte della mafia e questo è il dato che più mi ha allarmato”. Nello Musumeci commenta in questo l’esito dall’indagine svolta tra i giovani dei Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Capizzi, Palagonia e Paternò, aggiungendo inoltre che, per non influenzare i risultati, si è preferito non rendere noto al campione che l’inchiesta era stata indetta proprio dalla commissione antimafia.
La ricerca, curata da Orazio Licciarello, professore del Dipartimento di Scienze della Formazione presso l’Università di Catania, rileva che ben 150 studenti considerano il pizzo un comportamento più grave del furto in un negozio, ma scarsa importanza viene attribuita al pagamento delle tasse. Allarmante è il dato che dimostra come la Mafia viene considerata più rapida, efficiente, decisa e forte dello Stato, per quanto riguarda la risoluzione delle dispute quotidiane. In generale, “i ragazzi hanno un atteggiamento misto a neutralità e indifferenza.”, riporta Licciarello.