Ci si poteva aspettare di tutto nel derby giocato quest’oggi sul terreno dello stadio Esseneto di Agrigento, di tutto meno che una prestazione del genere da parte del Calcio Catania; indecorosa, la si potrebbe definire così, senza tanti giri di parole.
Una gara che si era messa subito bene per i rossazzurri, capaci di creare gioco palla al piede e di rendersi pericolosi sin dai primi minuti di partita, fino al goal su calcio di rigore firmato Andrea Mazzarani. Poi, blackout! Luci spente nel cervello di ogni giocatore dalla casacca mimetica scura, passaggi sbagliati, timore dell’avversario, paura di perdere quel vantaggio meritatamente conquistato. Il Catania, ancora una volta, ha dimostrato di non saper fare la grande tra le tante piccole, con un atteggiamento inverosimile dopo la partita vinta e strameritata contro il Matera.
Non è la prima volta d’altronde che si assiste a una situazione del genere, con un Catania desideroso di proteggere quel minimo vantaggio in maniera morbosa, senza avere la convinzione di continuare ad imporre gioco, tipica peculiarità di squadra vincente sul campo e mentalmente. E così, volendo o nolendo, il Catania rischia di sembrare una piccola tra le tante piccole. Altrettanto inutile, seppur bello, è ricordare i fasti della Serie A: i rossazzurri oggi giocano in Lega Pro, per merito o demerito di qualcuno, e deve quantomeno dimostrare di essere una grande squadra, dal nome glorioso e dallo scudetto cucito sul petto dal lontano 1946.
E poi perché quel mancato abbraccio a fine gara con i tifosi etnei che hanno macinato chilometri? Quindi, ribadiamo a gran voce: Catania, che intenzioni hai? O ancor meglio, giocatori e allenatore, che intenzioni avete?!
PAGELLE
PISSERI 7; MARCHESE 5.5, GIL 4, BERGAMELLI 6; PARISI 5, DI GRAZIA 5 (MENNEH S.V.), SCOPPA 4.5 (FORNITO S.V.), BIAGIANTI 5, MAZZARANI 5; POZZEBON 5 (BARISIC 5.5), TAVARES 6.5. ALL. RIGOLI 3