Una partita quasi surreale quella vissuta allo stadio Angelo Massimino, in occasione della sfida tra Catania e Catanzaro. Una festa del cartellino, la sagra del fair play in campo e qualche spintone di troppo all’interno e al di fuori del rettangolo di gioco. Ma, nonostante i 5 cartellini rossi mostrati ai calciatori dall’arbitro di gioco, i rossazzurri sono riusciti a rimanere compatti e strappare con tenacia i tre punti in una gara rivelatasi con mille insidie.
Partenza sprint degli etnei che dopo 90 secondi riescono subito a passare in vantaggio con capitan Biagianti, il migliore dei suoi, che realizza il primo goal della gara su ottimo assist del terzino Djordjevic, poi uscito malconcio a metà gara. Tanti i goal sprecati, soprattutto con Michele Paolucci e il gioiellino di matrice rossazzurra Di Grazia, che, per la legge dei grandi numeri, culminano col pareggio del Catanzaro firmato Tavares. Sul finale di primo tempo ottima la zampata di Andrea Mazzarani, al suo primo centro stagionale, su assist di Biagianti.
Secondo tempo che inizia subito con la festa del cartellino: 5 minuti di fuoco tra pestoni, spinte, insulti, corse dalla panchina, parapiglia generale e chi più ne ha più ne metta. L’arbitro vede tutto, o almeno si spera, e manda anticipatamente sotto la doccia Bergamelli (l’unico probabilmente ad averle prese senza darle) ed il fenomeno di giornata Prestia, centrale del Catanzaro di chiare e dichiarate origini palermitane; proprio quest’ultimo, fiero di far scorrere nel suo sangue i colori rosanero, tornando nel tunnel degli spogliatoi urla un “forza pal****“ (non riusciamo a scriverlo per intero, non ce ne vogliate) da brividi contro i sostenitori rossazzurri; gesto degno del FIFA Fair Play Award, premio assegnato annualmente a chi ha promosso nel mondo del calcio comportamenti ispirati ai valori di lealtà e correttezza sportiva. Un plauso. Anche due, in abbondanza. Li merita.
E l’arbitro, dopo aver cacciato anche mister Rigoli tra le fila del Calcio Catania (in realtà, dunque, è finita in pareggio la conta dei cartellini rossi), fa riprendere la partita e, in men che non si dica, ancora capitan Biagianti propizia il goal del 3-1 firmato e sottoscritto da Andrea Di Grazia. Fine della gara? Neanche per sogno, mancano ancora ben 3 cartellini rossi da sventolare in faccia ai giocatori: si inizia con Gil Drausio che stende amabilmente, da ultimo uomo, un avversario dopo un errore da film horror, e si continua con Di Bari, cacciato fuori per doppia ammonizione, e Pasqualoni che abbatte Tino Parisi lanciato a rete.
Catania dunque con la difesa monca dei suoi titolari in vista della gara esterna contro la Virtus Francavilla, decimata per 3/4 complici le multiple espulsioni e l’infortunio di Djordjevic. Un Catania che comunque si è dimostrato compatto nonostante l’inferiorità numerica per una decina di minuti di gioco, così come sottolineato da Pino Rigoli nella conferenza post gara. Un Catania che ha ritrovato in Biagianti un capitano tutto cuore. Un Catania che, complice il solito estremo difensore etneo Pisseri, si conferma la migliore difesa tra tutti i campionati professionistici italiani. Un Catania che, tutto cuore e con l’amore dei suoi tifosi, auspica una crescente risalita in classifica. In alto le proboscidi.
PAGELLE
PISSERI 7.5; DI CECCO 7, GIL 5, BERGAMELLI 5, DJORDJEVIC 7 (PARISI 6.5); FORNITO 5.5, BUCOLO 5.5, BIAGIANTI 8; MAZZARANI 7 (BASTRINI 6), DI GRAZIA 7 (DE SANTIS S.V.), PAOLUCCI 6.5. All. PINO RIGOLI: 7.
Di seguito le azioni salienti ed i goal della vittoria interna del Catania contro i calabresi del Catanzaro: