Ci lamentiamo molto delle condizioni precarie e avverse del Sud, della poca rigidità, della mancanza di servizi adeguati quando in realtà sottovalutiamo uno degli elementi più fondamentali: l’intelligenza degli studenti meridionali, lo spirito di rivincita dinanzi un’etichetta antica ancora addosso. Gli studenti del Sud sappiamo di partire con una marcia in meno: spazi spesso inadeguati, programmi vasti, situazioni spesso disagevoli, poche agevolazioni, trasporti mediocri, un retroterra culturale differente ma sappiamo che se vogliamo andare avanti, se vogliamo ottenere soddisfazioni e risultati, dobbiamo contare su noi stessi.
La rettifica, tuttavia, non tarda ad arrivare: è la Puglia a conseguire il più alto numero di lodi alla maturità 2016: 934 i diplomati con lode infatti, contro i 300 in Lombardia, 713 in Campania e 500 in Sicilia, in Emilia Romagna 328 contro i 334 della Calabria. Risultati che fanno “impallidire” le scuole superiori del Nord, un risultato che fa scalpore.
Si riscontra inoltre un aumento di voti più alti, e un ribasso nelle bocciature. Infatti come riportato dal Corriere della Sera, i 100 e lode sono aumentati in tutta Italia (+1,1%), e i voti in generale sono aumentati in tutta Italia, con i 100 passati dal 4,9% al 5,1%, e i risultati più bassi diminuiti (i 60, per dire, sono passati dall’8,6% all’8%).
Si tratta di un generale miglioramento nelle performance degli studenti riscontrabile anche negli istituti Tecnici e nei Professionali dove fioccano i 100 e aumentano i voti sopra il 70.
Sarà un caso? Va precisato che da dieci anni a questa parte è stata anche introdotta una specie di premio in denaro per i maturati con la lode, un assegno ministeriale che è passato dai 1000 ai 600 euro. Anche questo un incentivo per sollecitare e sostenere gli studenti più bravi e volenterosi. Un aiutino? Altro che aiutino! Gli studenti meridionali sono davvero bravi, a fronte di commissioni rigide e “stitiche” che spesso negano la lode anche a ragazzi con una media superiore al 9. E se questi ragazzi sono gli stessi che a 15 anni hanno avuto dei debiti con italiano e matematica, oltrepassato lo scoglio iniziale e l’età critica, riescono a tirar fuori il meglio delle loro potenzialità.
Ovviamente corrono le solite voci per buttare fango sui successi: Al Nord siamo più rigorosi? Prof del Sud meno severi?
Sempre per il Corriere, risponde la Prof. di greco e latino, Patrizia Grima la quale replica sostenendo che l’eccellenza parte da lontano, e quando i ragazzi studiano seriamente è importante che ci sia chi lo riconosce e lo valorizza.