Nella zona di Bove Marino, a sud della provincia di Siracusa, si รจ conclusa l’operazione archeologica che ha portato alla riemersione dei resti di una chiesa di epoca giustiniana.
Grazie alla cooperazione tra Italia, la Sicilia in particolare, e gli Stati Uniti รจ stato possibile far risalire dal fondo del mare blocchi di marmo, capitelli e colonne, materiali di fabbricazione per la costruzione di una chiesa in epoca bizantina. L’imbarcazione che trasportava il carico probabilmente affondรฒ, lasciando giacere il tuttoย per oltre 500 anni nelle secche a nord di Marzamemi. Negli anni ’60 il pioniere dell’archeologia subacqueaย Gerhard Kapitรคn fu il primo a studiare il relitto.
Marzamemi Maritime Heritage Projectย ha preso il via nell’estate del 2013, dopo una ricerca preliminare del 2012, e ha visto la collaborazione della Soprintendenzaย del Mareย eย della californiana Universitร di Stanford, con il supportoย organizzativoย del Diving Center โEl Cachaloteโ di Marzamemi. L’archeologo e docente Sebastiano Tusaย haย guidato i tecnici della Soprintendenza nel recupero dei reperti, questi ultimi sono stati immediatamenteย sottoposti ai processiย di desalinizzazione e di restauro a cura del team di studentiย supervisionati daย Andrea Gobbi, restauratore esperto di archeologia subacquea. I giovani partecipanti provengono da tante istituzioni prestigiose:ย INA โ Institute of Nautical Archaeology, Brock University, University of Toronto, University of California โ Berkeley, Carleton University, Oxford University, Fleming College, Texas A&M University, Universitร di Catania, Universitร La Sapienza di Roma e Universitร di Sassari.
L’obiettivo del progetto รจ proteggere e valorizzare il sito, favorendo il turismo attraverso la creazione di spazi espositivi, itinerari subacquei ed itinerari eco compatibili.ย