Quasi un anno fa il mondo universitario si vedeva diviso in due schieramenti: favorevoli e contrari all’apertura della succursale a Enna della Facoltà di Medicina Dunarea de Jos di Galati.
Adesso, dopo diversi scontri tra MIUR e i vertici romeni, pare proprio che anche per l’anno accademico 2016/2017 siano state aperte le iscrizioni ai corsi per Medicina e professioni sanitarie. In particolare, è stato riaperto il corso di romeno propedeutico per l’ammissione ai corsi di laurea veri e propri. I posti disponibili per il corso di lingua sono 250.
Al momento, tuttavia, non è ancora arrivata la sentenza del tribunale collegiale civile di Caltanissetta in merito alla legittimità o meno dei corsi. Facciamo un punto della situazione.
Lo scorso ottobre, dopo la notizia dell’avvio dei corsi di Medicina e professioni sanitarie, i tre rettori siciliani, Giacomo Pignataro, Pietro Navarra e Roberto Lagalla, si erano incontrati nella Sala Rossa di Palazzo D’Orleans per esporre il proprio disappunto circa la questione. I tre portavoce delle università siciliane hanno chiesto l’interruzione dei rapporti tra le strutture regionali e la Fondazione Proserpina e si sono chiesti come le strutture pubbliche sanitarie della Regione possano essere messe a disposizione di un ente non universitario che non risulta avere svolto alcuna attività di alcun tipo (Fondazione Proserpina) o di un’Università che non ha alcuna attività in ambito sanitario (Università Kore di Enna).
Diversi episodi si sono verificati in seguito: il sequestro dei locali dell’Ospedali Umbero I, l’accusa di malversazione rivolta a l’ex presidente della Fondazione Kore Cataldo Salerno e Mirello Crisafulli, amministratore del fondo Proserpina e la lettera di diffida da parte del MIUR. Nonostante ciò, nulla ha impedito l’inizio delle lezioni, avvenuto il 14 dicembre scorso, con tanto di cerimonia inaugurale.
Il 2016 inizia con l‘ufficialità da parte del Miur: “il titolo, eventualmente consentito, non ha alcun valore legale”. Un’affermazione del genere non poteva non causare una reazione da parte degli accusati, i quali hanno prontamente inviando una lettera chiedendo le motivazione che hanno spinto a considerare illegale la facoltà di Medicina.
Ad appoggiare la strada dell’Università romena è la decisione del giudice civile di Caltanissetta che ha confermato la legittimità dei corsi. Una decisione che se da una parte ha permesso agli studenti regolarmente iscritti alla facoltà di proseguire con le lezioni e gli esami, dall’altra ha visto una forte opposizione del Miur.
La faccenda è, ormai, di dominio nazionale tanto che il programma di canale 5 Striscia la Notizia ne ha dedicato un servizio, mostrando le differenze tra gli esami di ammissione nazionali e quelli romeni.
Da un punto di vista legale, come anticipato all’inzio, è attesa la risposta definitiva del giudice di Caltanissetta. Intanto gli aspiranti medici e dottori in professioni sanitarie stanno studiando per completare il primo ciclo di esami previsto per quest’ anno accademico. Tra le materie studiate e oggetto di esame in medicina per il primo anno ci sono state biofisica e anatomia, mentre per professioni sanitarie, i ragazzi hanno studiato infermieristica generale e biogenetica. Altre materie di studio sono antropologia medica, biologia cellulare e molecolare.
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