L’Università è un luogo di crescita intellettuale ed emotiva. Non solo libri e lezioni da seguire, ma anche stimoli e idee da portare avanti. Da questi presupposti nasce una bellissima iniziativa proprio all’ex Monastero dei Benedettini di Catania: “Ipazia, l’ultima notte”, uno spettacolo di beneficenza per aiutare la ricerca sul cancro al seno.
Un’iniziativa ideata da una studentessa del Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania, Esmeralda Calcullo, che sarà anche la protagonista della messa in scena, con la partecipazione di Diletta Calcullo. All’evento interverranno, inoltre, Prof. Giancarlo Magnano San Lio, Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, Prof.ssa Katerina Papatheu, docente di lingua e civiltà della Grecia moderna e contemporanea (Università di Catania), Prof.ssa Elena Flavia Castagnino Berlinghieri, Vice-Presidente europea University Women of Europe (UWE), Dott.ssa Francesca Catalano, Presidente Associazione Nazionale Donne operate al Seno (ANDOS), Prof. Riccardo Vigneri, Presidente AIRC Comitato Sicilia, Dott.ssa Nella Giallongo Coffa, Consigliera AIRC Comitato Sicilia.
L’evento sarà in scena il 13 maggio 2016 alle ore 17.00 presso l’Auditorium Giancarlo De Carlo dell’ex Monastero dei Benedettini. Ricordiamo che il ricavato sarà interamente devoluto alla ricerca sul cancro al seno. Per avere informazioni, ecco l’evento su Facebook.
Abbiamo scambiato una chiacchierata proprio con l’ideatrice del progetto, che ci ha raccontato come mai ha scelto di rappresentare Ipazia.
“La prima volta che ho sentito parlare di Ipazia mi trovavo nel Coro di notte della nostra facoltà per assistere alla presentazione del libro “La tomba di Alessandro” di Valerio Massimo Manfredi. Ipazia aveva ai miei occhi qualcosa in più delle altre: era stata una filosofa di cultura greca, di scuola neoplatonica, era figlia di un grande matematico, aveva vissuto in una delle epoche in cui con più difficoltà una donna avrebbe potuto godere di stima e autorevolezza, era maestra e studiosa in un mondo di uomini. Da lì e dal mio desiderio di vederci chiaro è venuto fuori l’impulso verso la lettura delle fonti storiche e di studi sulla vita di Ipazia e poi, da questo, l’istinto quasi naturale alla stesura di un lavoro che raccontasse la vicenda di questa donna straordinaria nel modo più pulito possibile, restituendole quella dignità umana e intellettuale che per molto tempo le è stata sottratta e che merita a pieno titolo.
Sono estremamente felice ed emozionata al pensiero che questo mio lavoro, già rappresentato più volte nella mia città natale Agrigento, approderà nelle sedi di quella Università che mi ha cresciuto, reso matura e che mi ha fornito i mezzi e i metodi per condurre uno studio autonomo, senza il quale mai avrei potuto raggiungere obiettivi come questo. La serata, tra l’altro, sarà patrocinata da importanti associazioni quali la FILDIS, L’AIRC, L’UWE e l’ANDOS e inserita nell’ambito di un progetto di raccolta fondi per la ricerca contro il cancro al seno. Come a dire: il racconto di una morte innocente e illuminista che, scalzando i secoli e la minaccia oscura della dimenticanza, trova oggi il suo senso più compiuto negli alti scopi della vita e della scienza”.