Cucina - Studenti&Fornelli

STUDENTI&FORNELLI – Pasta radicchio, speck e scamorza senza panna

IMG_4725-300x225Domenica scorsa avendo trovato “strani” ingredienti in frigo ho ricordato un’antica ricetta (forse non così antica) che mia nonna faceva spesso per farci mangiare il radicchio. Del resto si sa: c’è a chi piace e chi non lo tollera (come nel mio caso) per via del suo gusto amaro. Come allora riqualificare un ingrediente così poco piacevole al gusto in modo semplice e veloce? Leggete e soprattutto provate questa ricetta “coccola stomaco”. Non ve ne pentirete! Potete aggiungere la panna, ma la mia è una ricetta in qualche modo light.

Ingredienti (dosi per 4 persone):

400 g di pasta (io ho messo le orecchiette, ma vanno benissimo spaghetti, fusilli, pennette…)

Per la salsa:

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  • Olio extravergine circa 3 cucchiai;
  • una noce di burro;
  • aglio 1 spicchio;
  • salvia 3/4 foglioline;
  • speck 100 gr. (fatevelo affettare sottile);
  • vino bianco ½ bicchiere;
  • radicchio 1 piantina;
  • zucchero;
  • scamorza affumicata quanto basta;
  • sale;
  • pepe;
  • prezzemolo.

Procedimento

Fusilli-panna-radicchio-speckFate rosolare l’aglio (intero schiacciato) con l’olio, il burro, il prezzemolo e la salvia.

Tagliate il radicchio, dopo averlo lavato, a striscioline simili alla grandezza della pasta che avete scelto e fatelo rosolare insieme al resto; bagnate con il vino, aggiungete un cucchiaio di zucchero fino e salate quanto basta. Se volete, aggiungete un pizzico di noce moscata.

Mettete l’acqua a bollire nella pentola e nel momento in cui inizia a bollire, versate prima il radicchio e infine la pasta. Salate.

Far cuocere la pasta e nel frattempo tagliate a quadrotti lo speck. Fatelo rosolare nella stessa padella in cui c’era il radicchio a fuoco basso per un minuto. Dopodiché, scolate la pasta e aggiungete speck e scamorza affumicata (va bene anche il parmigiano o qualsiasi altro tipo di formaggio, filante o grattugiato).

Servite calda.

 

A proposito dell'autore

Maria Eleonora Palma

Autore - Sono nata il lontano 24 Novembre del 1993 a Vittoria, una piccola città in provincia di Ragusa. Mi divido tra Catania, dove frequento il primo anno della facoltà di Scienze e Tecniche Psicologiche, e la mia città natale che amo tanto e a cui sono legati ricordi, amicizie e impegni vari. Sono una persona piuttosto socievole e accogliente, amo fare nuove esperienze (per questo piuttosto spesso mi ritrovo in situazioni buffe e stravaganti, comunque… sorvoliamo la faccenda!). Mi piace molto scrivere, leggere libri di tutti i generi e sono da ormai 4 anni educatrice in ACR (Azione Cattolica Ragazzi). I bambini sono il mio piccolo laboratorio: mi piacerebbe in futuro lavorare con loro, e grazie a questa opportunità ho scoperto pian piano che i bambini non sono dei piccoli “mostriciattoli capricciosi”, anzi un continente di emozioni, pensieri e comportamenti da scoprire. E’ molto bello e gratificante lavorare e avere a che fare con loro, spesso sono più sensibile e profondi degli adulti. Mi piacciono gli animali, anche se per ragioni di spazio, non ne tengo alcuno a casa. L’ultimo libro che ho letto è Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, uno dei miei libri preferiti, riletto più volte, questa è la terza, e credo uno dei testi meglio riusciti sull’autismo infantile. Non appena riuscirò a ritagliarmi un po’ di tempo, vorrei iniziare un corso di fotografia. Quello che mi manca è la Reflex, ma questo non è un problema.