
Le nuove disposizioni si affiancano a quelle già presenti nel codice di comportamento dei dipendenti pubblici del 2013 (e in quello, sostanzialmente conforme, dei dipendenti Unict del 2014). L’obiettivo della nuova ‘carta’ è pertanto quello di determinare i comportamenti eticamente rilevanti, nel rispetto del ruolo e dell’importanza di ciascuna delle componenti Università, come spiega il rettore Giacomo Pignataro: “In un momento nel quale la reputazione delle università spesso viene messa strumentalmente sotto attacco – osserva il rettore -, il Codice intende rappresentare la riaffermazione di questi doveri per l’intera comunità e contiene gli strumenti per garantire il loro adempimento”.
Negli articoli del Codice vengono ad esempio affermati principi e valori quali la lealtà e la correttezza, anche nell’uso e nella gestione delle risorse, la trasparenza, la libertà accademica e la valorizzazione del merito; e ancora la responsabilità sociale e la protezione della salute e dell’ambiente. Il Codice condanna e persegue, invece, anche con specifiche sanzioni, fenomeni quali abusi e discriminazioni, nepotismo e favoritismi. La Commissione etica di Ateneo, di cui farà parte anche uno studente, vigilerà sull’applicazione delle norme, potendo inoltre definire i provvedimenti da assumere per le eventuali violazioni.
“Più delle regole – conclude il rettore – sarà importante il comune riconoscimento nell’Università di un luogo di formazione integrale della persona e dei conseguenti doveri sostanziali che scaturiscono da questa importante “missione” che l’Università ha sempre avuto e cercato di perseguire nella sua storia secolare”.













