Qual è il confine tra la vita di Sorrentino e i suoi film? È ciò che ci si potrebbe chiedere dopo aver visto il suo nuovo successo Youth- La Giovinezza, film che torna da Cannes a mani vuote ma che riesce a sbancare al botteghino riscuotendo 2.622.574 euro d’incasso in cinque giorni.
Pur trovandosi a reggere il confronto con il grandioso successo de La Grande Bellezza, ancora una volta Paolo Sorrentino riesce a suscitare scalpore ricevendo da un lato standing ovations e applausi, dall’altro fischi e manifestazioni di disprezzo. Una parte della critica ha espresso senza mezzi termini delusione per il fatto che il regista sembra aver pescato ancora una volta tra i film di Fellini, dunque “La grande bellezza” sta a “La Dolce Vita” come “Youth” sta a “Otto e mezzo”. Jessica Kiang ha definito il film come “un lago infinito di belle fesserie”, altri ne parlano come un’opera kitsch e pretenziosa. Da contraltare, l’altra parte della critica lo esalta come un nuovo grande capolavoro e Boris Sollazzo su Giornalettismo parla di “finzione meravigliosa, che si realizza quando il sogno del cinema viene condiviso da un artista e chi guarda”.
Ciò che rimane al di là delle critiche e del gusto soggettivo è il genio artistico di Paolo Sorrentino, nel suo riuscire a porre in modo naturale l’arte nel cinema e il cinema nell’arte, un’arte che esiste non necessariamente per essere compresa da tutti ma semplicemente per esistere.
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Cosa c’è di personale in Youth, lo rivela in un intervista lo stesso regista: “ Dai figli a Maradona, in questo film c’è la mia vita”. Racconta inoltre di aver perso i genitori all’età di 17 anni e da questo è scaturito il suo dare grande importanza ai ricordi, uno dei temi attorno al quale ruota tutto il film.
In tempi di tecnicismi e anaffettività, Paolo Sorrentino si rivela coraggiosamente il regista dell’uomo emotivamente attivo. A sostegno di ciò la sua scelta di mettere in bocca a uno dei protagonista, che è sul punto di suicidarsi, la frase-testamento: “Tu hai detto che le emozioni sono sopravvalutate, ma è una vera stronzata, le emozioni sono tutto quello che abbiamo”.