Quanti di voi non avrebbero voluto il mitico Indiana Jones come professore all’Universitร ? Bello, simpatico e coinvolgente, follemente innamorato dell’archeologia, a tal punto da lasciare spesso e volentieri la cattedra per fiondarsi in qualche nuova impresa.
Il Prof Indiana, impersonato da Harrison Ford, piaceva ai suoi studenti perchรฉ lasciava trasparire passione per quello che insegnava e riusciva quindi a trasmetterla, cosa che non puรฒ dirsi valida per tutti i professori di oggi.ย รย vero che รจ stato detto addio ai vecchi metodi , come mettere un cono in testa all’allievo meno preparato o fare stare su โ un letto โ di ceci l’alunno piรน indisciplinato, ma possiamo davvero dire che gli studenti si trovino bene tra i banchi di scuola oggi?
A sentire i frutti dellโinchiesta (Programme for International Student Assessment) โDo teacher-student relation affect studentโs well-being at schoolโ, promossa dall’ OCSE Pisa e dall’economista Francesca Borgonovi, ideatrice dello studio, la risposta sarebbe negativa, e negativo pure il risultato di una classifica volta a verificare il senso di appartenenza degli studenti alla scuola.ย L’indagine si รจ curata di raccogliere per piรน di due anni, dati di studenti intorno ai 15 anni ed in particolare del loro rapporto col mondo dell’istruzione: di questi, solo il 75 % ha dichiarato di andare a scuola con piacere, contro la media mondiale che si aggira intorno all’80%.
Il dato allarmante, non รจ tanto dovuto al numero inferiore, quanto al motivo per cui l’Italia, nella classifica relativa al benessere scolastico sia arrivata solo quart’ultima: a cagionare un tale malcontento scolastico sarebbe infatti il sistema di insegnamento ed il rapporto con gli insegnanti.ย Certamente non piรน visti come mostri, gli insegnanti di oggi ( o almeno la maggior parte ) hanno il difetto di essere volutamente distaccati dai loro studenti, estranei a qualunque cosa riguardi loro se non relativa all’apprendimento ed interessati solo a raggiungere un certo risultato.ย Gli insegnanti stessi, sulla base del sondaggio a cui si sono sottoposti, si sono definiti โtrasmettitori di conoscenzaโ e l’economista Borgonovi, ha etichettato il loro metodo di insegnamento, โtecnica dell’imbutoโ perchรจ รจ cosรฌ che sembrano concepirlo: gli studenti sarebbero bottiglie vuote, e loro quelle piene da cui dovrebbero โ travasare โ il sapere.
รย chiaro che se giร la maggior parte dei professori (come del resto รจ risultato dal sondaggio), vede sotto questo punto di vista l’istruzione, la speranza di far piacere la scuola ai ragazzi non puรฒ esistere!ย Se l’insegnante punta al risultato di far apprendere i suoi studenti, ma si disinteressa del come, e del percorso per raggiungerlo, รจ chiaro che valorizzerร solo chi sia in grado di prendere buoni voti, al contrario, lasciando indietro, tutti coloro che non saranno in grado di soddisfare le sue aspettative.ย Sicuramente non incentiva l’apprendimento un sistema di insegnamento ancora troppo frontale e legato alla concezione del professore โ deus ex machina โ: la distanza tra la cattedra ed il banco andrebbe accorciata!ย Se poi si pensa che, puntando al solo sterile risultato gli stessi professori sono meno attratti ed invogliati ad insegnare, vediamo che cosรฌ si forma il cortocircuito del sistema italiano, di cui parla Borgonovi: attraverso professori svogliati, la conoscenza non passa ed il contenuto si perde, piazzando l’Italia molto in basso nella classifica della qualitร dell’apprendimento scolastico.
โNon tutti i professori sono fatti per insegnareโ leggevo ย su Facebook, ed รจ vero: un insegnante ha un’ arma potentissima tra le mani, perchรฉ, attraverso le sue lezioni e le sue spiegazioni รจ in grado di orientare gli studenti, verso quelli che potranno essere poi i loro interessi futuri. E ancora diceva un proverbio turco: โUn buon insegnante รจ come una candela โ si consuma per illuminare la strada per gli altriโ; se tutti coloro che hanno una cattedra a disposizione, si rendessero conto dell’enorme potenziale che puรฒ scaturirne, allora nella classifica dell’Ocse, l’ Italia si troverebbe in un’altra posizione.
Nella speranza che le cose cambino..vi lascio con l’aforisma di un noto matematico,filosofo, scienziato e giurista della seconda metร del Seicento ” Colui che รจ maestro di scuola puรฒ cambiare la faccia del mondo “.
(Leibniz)