La Cantantessa si esibisce e si racconta a cinque anni dall’ultima apparizione sul palcoscenico catanese.
Dobbiamo ammetterlo, nel primo pomeriggio non capitano spesso cose del genere: la classica pennichella sovente la fa da padrone, ma molti, sicuramente, sarebbero ben contenti di sacrificarla quando a sostituirla c’è della musica dal vivo. E che musica dal vivo! Andiamo con ordine.
Giorno 29 gennaio Carmen Consoli, la Cantantessa catanese è attesa alla Feltrinelli per un incontro con i fan e il firma-copie di routine, allora noi di Live UniCT pensiamo bene di intervistarla data l’occasione.
L’ufficio stampa ci comunica che sta organizzando una conferenza stampa con i media siciliani presso l’associazione culturale Il Gatto Blu. Ci presentiamo all’appuntamento e… sorpresa: la conferenza sarà solo la seconda parte dell’incontro in quanto Carmen si esibirà live.
Emozionati allora prendiamo posto: il luogo è davvero suggestivo e il microfono sul palco in compagnia della sola chitarra ci fa intuire che sarà un esibizione acustica. Lo è. Carmen dopo aver salutato e ringraziato i media per la presenza, abbraccia la sua chitarra e presenta l’ultimo lavoro cantando sei pezzi su dieci del nuovo album. Apre con il singolo L’abitudine di Tornare e prosegue con Ottobre, Sintonia Imperfetta, La Signora del Quinto Piano e San Valentino con la quale chiude l’esibizione.
A quel punto ringrazia tutti nuovamente e prima che cominci la conferenza stampa e le varie interviste (tv,radio e web), ci fa sentire come se fossimo a casa sua (e in realtà lo è essendo lei catanese): ci offre dei dolcetti squisiti dichiarando che occasioni come questa devono essere vissute come vere e proprie feste, in quanto lo sono!
Subito dopo, spazio alle domande dei media.
Come trovi Catania dal 2010 ad ora?
Amo Catania profondamente perchè ci vivo. Gli anni ’90, i miei anni, erano brillanti e si poteva suonare e proporre blues, rock con una forza della musica aggregante. Io sono nata in questa Catania e oggi è in declino
Dopo tanti anni, come è stato il ritorno sulla scena?
In questi anni ho continuato a suonare e a produrre musica nonostante non fosse il momento giusto (di tornare, ndr).
Come racconti e descrivi l’abitudine di tornare?
Male perché devo lasciare solo mio figlio ed essere con voi. Ma ho continuato a suonare e a scrivere, solo non ho calcato le scene.
E per tuo figlio cosa sei, oltre ad una mamma?
Spero che per mio figlio sono una persona normale e non una persona riconosciuta dalla gente. E quando sarà grande mi toccherà pure accompagnarlo ai concerti di Emma o di Nesli.
Cosa ne pensi degli artisti che vincono i talent show e non fanno gavetta?
Ai miei tempi si cresceva a poco a poco, nei locali e se gli spettatori aumentavano la tua musica era apprezzata e avevi fan. Oggi forse è così che si diventa artisti, anche perché hanno talento e sono bravi. Spero che riescano a continuare ad avere successo, a resistere sulla scena, perchè è il difficile della musica.
Il tuo disco racconta l’Italia di oggi, cosa ti aspetti e cosa faresti per l’Italia?
È dal popolo che deve arrivare la volontà, anche se è privato della possibilità di parlare. Ed inoltre tra 10-20 anni si dovrà ricostruire la cultura di questo Paese. Il popolo dovrebbe guidare, attraverso l’uomo che ti rappresenta, questa nave e questo grande Paese.