Aule universitarie, orari improponibili, stress da esami, docenti poco socievoli, valutazioni più o meno soddisfacenti e infine la tesi: tutti gli universitari condividono lo stesso percorso, ma che valore avrà la loro laurea in termini remunerativi?

Economia ed Ingegneria offrono prospettive felici anche per le donne, sembra che venga ridotta la disparità di stipendio tra uomo e donna: per ingegneri ed economisti il divario salariale è qualche migliaia di euro rispetto a Giurisprudenza, Servizi Sociali e Scienze Ambientali, in cui la differenza tra gli stipendi è tra i 5900 e i 7300 euro. Eppure sono ancora poche le laureate in questi corsi, ma la causa è una mentalità antiquata o la diversità di interessi? Innocente Pessina, preside del Liceo Classico Berchet di Milano, ha provato a rispondere così: « A volte si è portati a pensare che quella dell’ingegnere sia una professione tipicamente maschile e questo avviene perché siamo un po’ “stagionati, e perché in passato era così».
Un ultimo dato risulta positivo per i più volenterosi: chi si laurea con 110 guadagna il 50% in più rispetto a chi ottiene un voto più basso, dunque anche la valutazione finale ha il suo valore. Che si tratti di un uomo o di una donna, di un ingegnere o di un economista, di un medico o di un matematico, si spera che sia la passione ad alimentare questi stipendi esorbitanti.













