“Avevamo appena finito le registrazioni del brano ‘Qualcuno avrà pur le idee chiare’ e nel riascoltarlo in regia, sia io che Asso, riconosciamo una grande assonanza con “Laughing stock” dei Talk Talk (disco molto caro a entrambi)…E io, con un sorriso tra l’ emozionato e il furbetto, dico: Asso, ci abbiamo messo 15 anni per arrivarci, ma ci siamo arrivati… con Betti”. Marco Parente.
“nonostante la lunga esperienza di entrambi, questo disco ha tutte le caratteristiche del primo disco: grande freschezza, leggerezza e istinto germinale”. Alessandro Fiori.
Ho avuto la fortuna di ascoltare dal vivo Marco Parente nel lontano 2005, ed Alessandro Fiori nel 2013. Marco Parente l’ho visto ai Mercati Generali ed era appena uscito il suo quinto album dal titolo “Neve (Ridens)”. Un album meraviglioso, permeato di atmosfere tranquille, ma anche di perle ipnotiche al pianoforte. Un disco fatto di reazioni e di movimenti, secco e pungente. Un concerto che mi ha piacevolmente emozionato e che mi ha confermato la grandezza di questo artista. Bravo ed originale in studio quanto in un concerto. Marco Parente è uno dei più apprezzati musicisti italiani, songwriter originale, interprete di album come “Eppur non Basta”, “Trasparente” e “La riproduzione dei fiori” e del quale è sufficiente ricordare che (oltre ad essere stato batterista dei CCCP in Ko Mondo e Linea Gotica!) vanta collaborazioni discografiche con Carmen Consoli, La Crus, Afterhours, Cristina Donà, Paolo Benvegnù, progetti paralleli con musicisti del calibro di Stefano Bollani o poeti come Lawrence Ferlinghetti, cover a lui tributate da Patty Pravo, oltre ad illustri attestazioni di stima come quella di David Byrne (Talking Heads). Alessandro Fiori l’ho visto dal vivo alla Lomax, e ho avuto l’onore di intervistarlo per l’uscita dell’album “Cascata”, facente parte della collana “In Vinile” della Viceversa Records. Un artista poliedrico, cantautore, violinista, attore, pittore e scrittore che nel corso della sua carriera ha attraversato numerose formazioni musicali: nel 1999 ha fondato i Mariposa, da cui si è allontanato nel 2012, e nel 2004 la rock band Amore. Dal 2007 ha stretto un sodalizio artistico con Alessandro “Asso” Stefana (chitarrista con Vinicio Capossela e Mike Patton). Nel 2010 ha pubblicato “Attento a me stesso”, primo disco solista a cui segue “Questo dolce museo”, nominato al Premio Tenco tra i migliori dischi dell’anno. Nella nostra chiacchierata, alla domanda su come trovasse il tempo per fare tutte queste cose, mi ha risposto con parole di una bellezza incredibile: “Queste cose che faccio fanno parte di uno spazio ed un tempo dove riconoscermi. Sono loro a darmi questo tempo, se non potessi farle mi sentirei come se fossi morto, non avrei né spazio né tempo. Un tempo più o meno vicino a quello consueto ed ufficializzato dalle città, dagli impegni lavorativi e dalle varie architetture, orari degli esercizi pubblici, dagli orari delle trasmissioni tv. Ognuno trova il suo metronomo, ho il mio ritmo ed è mutevole ed è in espressa relazione con quello che faccio. Tramite le cose che faccio trovo il mio tempo. “ Ed ancora, parlando dei riconoscimenti ricevuti come il PIMI 2013 (premio organizzato dal Meeting delle Etichette Indipendenti), mi ha risposto con parole di una bellezza disarmante, affermando che: “i veri riconoscimenti un artista li trova quando va a suonare. Quando ci sono persone che non hanno bisogno di tòpos per riconoscersi tra di loro, senso critico, suggestioni, che hanno curiosità, voglia di conoscere se stessi. La relazione con la gente è un riconoscimento, e come se io arrivassi con degli specchi e la gente si guardasse, si rispecchiasse e poi ci si trovasse a chiacchierare. I riconoscimenti con le targhe fanno piacere per chi non ne ha avuti, ma poi alla fin fine non gli do una grossissima importanza, e la penserei al medesimo modo anche se si trattasse del Nobel per la scienza. “ Un’intervista fatta d’arte e d’umanità, ed un concerto bellissimo. Il 18 Marzo 2014, Marco Parente ed Alessandro Fiori suoneranno dal vivo alla Chiave di Catania, organizzato da Pulp Booking & Management. BettiBarsantini è il nuovo progetto nato dall’unione di Marco Parente e Alessandro Fiori che il 15 gennaio hanno pubblicato il disco omonimo, un omaggio alla “regina” del Tg regionale toscano, Betty Barsantini.Il disco, suonato interamente da entrambi musicisti, è prodotto e missato in collaborazione con Asso Stefana (produttore e musicista di Vinicio Capossela, Mike Patton, Guano Padano) e pubblicato da Malintenti Dischi (Nicolò Carnesi, Oratio, etc) e distribuito da Edel. Marco Parente e Alessandro Fiori danno vita ad un nuovo progetto fatto di canzoni pop, con squarci di poesia pura e adrenalinica, cantata a voce piena. Il “punk patologico” dei due cantautori si regge su tracce di harmonium, chitarre slide e patterns ritmici che creano atmosfere suggestive.La band, nata tra i camerini dei club italiani, ha una sua peculiare cifra stilistica nascosta tra le pieghe delle personalità di Parente e di Fiori, con rimandi che vanno dai Talk Talk agli XTC, confermandosi come due tra i più brillanti esploratori musicali italiani.“Bettibarsantini” è un album che sorprende per la sua autenticità, come dimostra l’iniziale “Dissocial Network”, una della canzoni manifesto della band, caratterizzata da esplosioni ritmiche, brillanti synth analogici e melodie vocali. Alle note dolci e stranianti de “Le parole”, si susseguono i paesaggi sonori ed evocativi di “Amleto” o spettrali di “Terza guerra mondiale”, travolte dal punk a’ la CCCP di “Puzza di sangue”. Nei brani “Lucio Dalla” e “Qualcuno avrà pur le idee chiare”, le due voci si fondono definitivamente in un’unica intensa melodia.
Grazie alla Pulp Booking & Management per averci informato, in particolar modo ad Emanuela Castorina (ufficio stampa)
InfoPulp: 348.2595129 – pulpent@gmail.com
Martedì 18 Marzo 2014
Ore: 22.00 – Ingresso libero
La Chiave – Via Landolina, 64 Ct