Attualità

Due anni in India. Marò come Sacco e Vanzetti?

Proprio non riesco a concepire l’idea di chi considera lo studente universitario modello come un ragazzo che studia soltanto. Per carità, ammiro senza dubbio chi riesce a concentrarsi più di me, ma sono assolutamente convinto che frequentare l’Università non significhi soltanto superare meccanicamente gli esami. Per me vuol dire anche dibattere, conoscere e informarsi sui fatti e sui grandi eventi che interessano la nostra storia e la nostra nazione. Uno di questi è la crisi diplomatica venutasi a creare tra il nostro paese e l’India, certamente un argomento delicatissimo che merita la nostra attenzione. Il caso lo conosciamo tutti, mi auguro. Due fucilieri italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono bloccati in India, dopo essere stati accusati di aver ucciso due pescatori del luogo. Dal febbraio del 2012, anno in cui si sono verificati i fatti, si sono succeduti tre Ministri italiani alla Farnesina: Giulio Terzi per il Governo Monti, Emma Bonino per il Governo Letta e per ultima l’appena insediata Federica Mogherini, scelta da Matteo Renzi. Di parole ne sono state spese a fiumi e il drammatico caso dei due militari italiani è stato sempre attorniato da valorose quanto ipocrite promesse, senza mai arrivare a fatti concreti. Perché dopo ben 730 giorni non si ha una soluzione? Perché due cittadini italiani devono essere trattenuti in uno stato estero per un incidente non provato e comunque avvenuto in acque internazionali? Non ho mai condiviso il detto che recita “Tutto il mondo è paese”, ma in questo caso devo purtroppo ammettere che i politici indiani mostrano dei difetti molto simili a quelli dei nostri rappresentanti. Nel 2012 l’India ha affrontato una consultazione elettorale e i nostri Marò sono stati evidentemente strumentalizzati dalle varie opposizioni al governo indiano: i soldati non possono tornare a casa, non perché colpevoli o perché sussistano ragionevoli dubbi circa la loro estraneità ai fatti, ma solo perché il governo indiano non può mostrarsi debole nei confronti del suo rabbioso popolo. I militari italiani devono restare in India perché il popolo indiano cerca un capro espiatorio. Ormai il quadro delineato è questo, drammatico e agghiacciante. E cosa fa l’Italia in questa spinosa situazione? Poco. Cosa fa la mastodontica Unione Europea? Pochissimo. Cosa fa l’ONU? Candidamente se ne lava le mani. L’India si prepara dunque a nuove elezioni, mentre Massimiliano e Salvatore sembrano sempre più somigliare a Sacco e Vanzetti.

A proposito dell'autore

Giuseppe Palazzolo

Giuseppe Palazzolo è nato a Catania nel 1993. Nel Febbraio 2012, ottiene il primo premio, per la “miglior ricostruzione storica”, al III Concorso a tema indetto dalla sezione di Giarre (Ct) del Comitato “10 Febbraio”. Dopo aver conseguito la maturità scientifica, dall’A.A. 2012/2013 è ammesso al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Catania. Appassionato di politica, lettura e scrittura, collabora con LiveUniCt.com.