Luci soffuse, un pianoforte e un pubblico ad attendere Giovanni Caccamo, cantautore ragusano, che inizia con una breve presentazione e subito dopo delizia tutti i presenti con le sue note. Il pianoforte e la sua voce insieme sono capaci di creare melodie che entrano nel cuore, di realizzare momenti che difficilmente si potranno dimenticare ma che molto probabilmente resteranno impressi nel cuore e nella mente per lungo tempo.
Entra piano Caccamo, come dice lui, quasi in punta di piedi, scalzo, un po’ per una forma di rispetto nei confronti del proprietario della dimora che lo ospita, quasi a non voler invadere il territorio altrui e per una forma di comodità dall’altro lato perché lui il ‘Live at home’ lo vede proprio in questa chiave: un live intimo che permette di creare un contatto ed un confronto diretto col pubblico.
‘Live at home’, il suo nuovo progetto, è un ritorno al passato, richiamando le corti medievali, in un presente che sfugge, dove il ‘macro’ sovrasta il ‘micro’ e tutto tende ad essere esageratamente e spesso inutilmente amplificato tralasciando poi la vera essenza di ogni cosa; Caccamo con questo singolare esperimento ha voluto fermare un po’ il tempo e guardare negli occhi il suo pubblico, ascoltarsi a vicenda, parlare ed emozionarsi a pochi passi. Un pubblico che ascolta attento parole che arrivano dritte al cuore, che portano alla riflessione, come quelle esposte durante le storie raccontate tra una canzone ed un’altra, dall’esortazione ad imparare a diventare protagonisti della propria vita, non lasciandola scivolare via dalle convenzioni sociali, seguendo piuttosto le proprie passioni, proprio come lui stesso fa, pur con le tante difficoltà che il cantautore stesso ha incontrato durante il suo viaggio; alla riflessione sul tempo esortando a trovare del tempo per noi stessi e per le persone che ci amano e che amiamo.
Il suo repertorio è vario, dai brani che lo hanno ispirato nella stesura dei suoi testi, quali Battiato che attualmente è il suo produttore, o Fossati, per citarne alcuni, ai brani di cui Caccamo stesso è autore. Sorprende come un ragazzo così giovane sia riuscito a metter su un progetto così singolare e straordinario. Racconta di sé durante il live, di come sono nati i suoi pezzi, delle sue esperienze, delle delusioni passate e del riscatto che avviene attraverso il maestro Battiato che, durante un pomeriggio della scorsa estate, ascolta il cd che Caccamo in persona gli consegna e dopo solo qualche ora Battiato ricontatta il giovane cantautore per proporre una collaborazione, dunque una nuova e bellissima strada da percorrere dove Caccamo ha anche l’opportunità di aprire i concerti di Battiato durante il suo tour Apriti sesamo.
La tappa del 7 Dicembre che racconto si è svolta all’interno dell’atelier dell’artista vittoriese Giovanni Robustelli, l’arte che incontra l’arte: pittura e musica hanno percorso un unico sentiero quella sera. Concluso il concerto, Caccamo è stato disponibile per una intervista a Liveunict, un’occasione per conoscerlo meglio e imparare molto dalle sue parole.
Iniziamo parlando del suo rapporto con Battiato e dell’emozione provata aprendo i suoi concerti durante lo scorso tour.
“Il rapporto con Battiato, dice Caccamo, è basato molto sull’empatia, c’è uno scambio musicale, artistico ma anche solo di relazione e di silenzio. La cosa più bella che mi sta donando è il poter essere artisticamente e umanamente quello che sono. L’esperienza di aprire i suoi live è stata bellissima, un ottimo inizio che mi ha permesso di esibirmi in teatri magnifici.”
“Com’è nata l’idea di ‘Live at home’? ”
“La tenevo nel cassetto da un po’, ritenendola folle, ma la molla è scattata nei live di Battiato quando scendendo in platea e incontrando le persone mi rendevo conto che a volte c’è una difficoltà da parte del pubblico nel percepire l’artista come persona normale. Un cantautore si serve di storie per scrivere canzoni e in fondo quale migliore occasione di conoscenza e scambio se non quella di entrare nella dimensione più intima dell’altro: la propria casa; e grazie a questa esperienza ho conosciuto realtà che non conoscevo ed ogni volta si crea uno scambio bellissimo. D’altra parte i pezzi sono nati in una stanza con penombra, pianoforte e voce e mi piaceva riproporli così come sono nati.”
“Cosa porti sempre dentro di te della Sicilia, nonostante la musica ti porti a girare per l’Europa?”
“Tutto di me parla della mia terra.. Tanti pezzi che ho scritto sono nati fuori dalla Sicilia, perché la lontananza e la nostalgia portano a scriverne; paradossalmente è più facile scrivere davanti ad una città grigia che non davanti ad un meraviglioso mare, dunque porto sempre la mia terra con me.”
“Nel tuo singolo ‘L’indifferenza’, testo nata dalla collaborazione con Battiato, scrivi ‘resto amante delle mie convinzioni che mi rendono grande’, secondo te come è possibile mantenere salde le proprie convinzioni in una società come questa che tende spesso al compromesso?”
“Il testo è una sorta di satira della società, è tutto la negazione di tutto, descrive l’ipnosi della società, ciò che io cerco di svincolare. Il mio messaggio è: spegniamo la massa per accendere l’individuo, ciò non vuol dire essere fuori dalla realtà o non volerne comprendere il senso; penso che il compromesso serva a mettere in discussione noi stessi, ma d’altra parte il testo è una carica a far vedere realmente la potenza della nostra generazione che è tanta, in una la società che tende a dominare le nostre vite.”
“Oggi siamo in un atelier, quindi musica e pittura si incontrano. Come hai conosciuto Robustelli, artista vittoriese? E che percezione hai tu dell’arte?
“Credo molto nella sinestesia, nella influenza delle arti. Ho conosciuto Robustelli ad una cena e dopo una serie di incontri successivi è nata una bellissima amicizia basata sul rispetto e la stima. Ho molti progetti che coinvolgono artisti visivi e non.”
Alla domanda riguardo i progetti futuri Caccamo si mostra molto pragmatico e realista, crede molto nella musica e ama scrivere testi, ma sa benissimo quali sono le difficoltà e afferma comunque che semmai dovesse avere un riscontro ancora più ampio da parte del pubblico vorrebbe sempre mantenere un contatto così intimo con il suo pubblico. Attualmente è impegnato anche come pubblicitario, non solo come musicista e cantautore, sta seguendo il nuovo progetto di Tiromancino, oltre ad una rassegna di Branduardi e Battiato. Tiene ben saldi i piedi per terra, nonostante il suo talento e le sue doti umane e artistiche.
Caccamo è un esempio di come con la costanza e la tenacia gli obiettivi si raggiungano, e l’idea folle di ‘live at home’ è un’occasione che permette al pubblico di riflettere, di condividere, di emozionarsi vicino a chi canta, di cogliere quell’umanità che spesso durante i grandi concerti il pubblico non ha la possibilità di cogliere.
Dunque ringrazio Caccamo per questo meraviglioso progetto, con l’augurio che la sua determinazione e il suo immenso talento possano portarlo lì dove lui ambisce, confidando nel tempo che, sempre, dona le giuste ricompense.
“Dicono che c’è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.C’è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci”(Ivano Fossati- ‘C’è tempo’ )