Si parla già dell’abolizione delle “bollette a 28 giorni”, presenti da tempo sulle tariffe telefoniche e da poco estese anche alla pay-tv.
Eliminare le bollette a 28 giorni entro la fine dell’anno. Un’abolizione che può venire – come spiega la deputata Morani – solo tramite un intervento legislativo, che metterebbe fine a tale tariffa, usata dalle compagnie telefoniche e da aziende che si occupano di pay-tv (come Sky, ad esempio).
Ma cosa sono queste bollette a 28 giorni? Semplicemente, gli operatori telefonici e le varie aziende, che offrono un abbonamento mensile, decidono di far pagare – e quindi rinnovare una promozione o un abbonamento – la tariffa non con una cadenza, appunto, mensile, ma di 28 giorni. Una pratica che, comunque, comporta più spese per i clienti. Esattamente, con una bolletta in più da pagare, il ricavo delle aziende è di circa dell’8,7%; insomma, in un solo anno, non saranno da pagare 12 bollette, ma 13.
Già l’Agcom era intervenuta in tale questione, chiedendo alle aziende di non usare tale pratica. Ma a quanto pare non è stata ascoltata nonostante abbia severamente bocciato le bollette a 28 giorni, scegliendo la via delle multe. Pertanto si ripone la fiducia nella legislatura, dove è proprio Alessia Morani a pensare di mettere nella prossima legge di bilancio, una norma legislativa che potrebbe porre fine a tale tariffazione.