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Affitti studenti universitari, quanto costa una stanza nelle città universitarie

Tra le spese più consistenti per uno studente universitario fuori sede c’è l’affitto. Quanto costa una stanza nelle città universitarie principali e a Catania? I dati di Federconsumatori e LiveUniCT.

 


Prendere una laurea costa
. In Italia, andare all’università è ancora oggi una scelta che non tutti possono permettersi di fare, una scelta subordinata alla condizione economica familiare che potrebbe influire pesantemente sulla decisione di iscriversi o no ad un corso universitario. A differenza di altri Paesi come la Gran Bretagna, infatti, in cui lo Stato concede dei prestiti agli studenti da restituire una volta entrati nel mondo del lavoro, lo Stato italiano fa molto poco per  gli studenti e non investe sulla loro formazione.

I genitori, perciò, che decidono di mandare un figlio all’università o coloro i quali devono mantenersi da soli, si trovano davanti ad una spesa di non poco conto. E se per coloro che continuano a vivere con i genitori, i costi sono ancora mediamente contenuti, questi aumentano nel caso degli studenti fuori sede, chi studia cioè al di fuori della propria regione di residenza o all’interno della stessa regione ma spostandosi in un’altra città. Tutto dipende poi dalla città in cui si sceglie di studiare e dal tipo di facoltà: il panorama delle università italiane è sì variegato, ma profondamente influenzato dal territorio e dal reddito delle famiglie.

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E sono appunto circa 600.000 gli studenti fuori sede che, nel nostro Paese, sono costretti ad affrontare costi esorbitanti per andare all’università: costi che riguardano non solo le tasse universitarie e il materiale didattico, ma anche l’affitto e le spese per l’abitazione come energia elettrica, gas, acqua, spese condominiali e trasporti.

In generale, secondo i dati diffusi dal rapporto Federconsumatori sui costi degli atenei italiani nel 2016, gli studenti fuori sede che rientrano nella II fascia di reddito (ovvero quelli con reddito ISEE pari o inferiore a 10.000 euro) investono in media 7.944,10 euro annui per affittare una stanza doppia. Nel caso di una stanza singola, invece, la cifra aumenta e raggiunge i 9.415,70 euro annui; per gli studenti che rientrano nella III fascia di reddito (con reddito ISEE pari o inferiore a 20.000 euro), invece, il costo medio annuo è di 8.187,29 euro per una stanza doppia e di 9.658,89 euro per una stanza singola.

Ovviamente si tratta di dati generali ricavati da una media che tiene in considerazione i costi degli affitti di tutto il Paese da Nord a Sud, ma sappiamo bene come, in realtà, le spese per un affitto possano variare notevolmente da città a città. Il rapporto, infatti, ha rilevato differenze sostanziali, dividendo il Paese in tre macro-aree geografiche: se al Centro Italia il costo medio mensile di una camera è di 400 euro per una singola e di 251 euro per una  doppia, al Nord tali costi lievitano e ammontano rispettivamente a 362 euro e 225 euro. I costi degli affitti al Sud sono, invece, più contenuti: 248 euro circa al mese per la camera singola e di 164 euro per la doppia.

Scendendo ancora nel dettaglio, abbiamo raccolto qualche dato per dare uno sguardo anche alla città di Catania, comparandola con le altre città italiane e siciliane: rispetto alla media della penisola, Catania è la città più economica dal punto di vista del costo degli affitti, dove il prezzo di una stanza singola si aggira intorno ai 205 euro mensili e quello di una stanza doppia intorno ai 160 euro mensili, mentre il prezzo dei monolocali si attesta intorno ai 300/350 euro mensili. Più economica anche di Palermo i cui prezzi sono leggermente più alti ma comunque bassi rispetto ai 400/500 euro mensili di città come Milano, Roma, Bologna e Firenze.

Secondo i dati raccolti da LiveUniCT, inoltre, i prezzi della città catanese variano ancora in base alla zona della città e al sesso dello studente: per le ragazze i prezzi sono un po’ più alti (225 per una singola e 180 per una doppia) rispetto ai ragazzi (180 per una singola e 140 per una doppia), una differenza dettata dalla diversa zona in cui si collocano le facoltà solitamente scelte da ragazzi e ragazze. Per i ragazzi, infatti, le zone privilegiate sono Cittadella, Santa Sofia, Borgo, Fasano, Cibali e Centro Storico; mentre le ragazze scelgono spesso zone più centrali come Centro Storico, San Giuliano, Stesicoro, Piazza Teatro, Zona Borgo, Zona Vulcania, dove i prezzi sono leggermente più alti.

A proposito dell'autore

Antonietta Bivona

Giornalista pubblicista e direttrice responsabile della testata giornalistica LiveUnict. Dopo un dottorato conseguito presso l'Università degli Studi di Catania, è ricercatrice in lingua e letteratura francese. Insegna nei corsi di laurea triennale e magistrale del Dipartimento di Studi classici, linguistici e della formazione dell'Università degli Studi di Enna.

📧 a.bivona@liveunict.com