Non cessa lo scontro tra Vladimiro Crisafulli e il MIUR. Dopo le parole di soddisfazione rilasciate dal portavoce dell’Università romena “Dunarea de Jos, in seguito alla decisione del giudice sulla legittimità dei corsi, ancora una volta dal Ministero arrivano duri colpi.
Questa volta a prendere voce è il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. Prima di lui si era esposta la ministra Giannini e i tre rettori delle università siciliane.
“L’Ateneo romeno sta giocando con la carta straccia – afferma Faraone – Andremo avanti col Governo e con l’Avvocatura dello Stato per fermare completamente quest’attività inutile, non qualificata e dannosa. E continueremo a batterci contro tutti i titolifici fasulli. Tra 6 anni gli studenti di Enna si ritroveranno un titolo di studio buono solo per essere appeso al muro della loro cameretta“.
La vicenda va avanti ormai dalla scorsa estate. Ricordiamo, infatti, che dopo la cerimonia d’apertura dell’Università di Medicina romena a Enna e dopo i tantissimi problemi che si sono venuti a creare precedentemente all’apertura, il Miur aveva prontamente inviato una lettera a studenti e famiglie affermando che il titolo, eventualmente consentito, non avrebbe avuto alcun valore. Inoltre, anche i tre rettori siciliani si erano schieranti contro l’apertura dell’università. Dopo la sentenza al Tribunale di Caltanissetta, i giudici hanno dato ragione al Fondo Proserpina e all’ateneo romeno che in base ai trattati europei avevano più volte affermato la legittimità dei corsi.
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