L'ultima indagine eseguita da Eurostat ha rilevato che l'età media dei giovani italiani, quando vanno via da casa dei propri genitori è scesa. Rispetto agli altri paesi europei, il nostro è ancora indietro. Ma, questi piccoli passi fanno sperare in un futuro migliore.
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In Spagna si annuncia un bonus con cui aiutare i giovani a pagare l'affitto: una misura, questa, che mira ad abbassare l'età in cui mediamente si raggiunge l'emancipazione. In Italia si lascia la casa d'origine a oltre 30 anni.
La Sicilia risulta tra gli ultimi posti della classifica della Commissione europea sui diplomati occupati. Solo 1 su 10 trova lavoro, pur avendo studiato.
Quanti siciliani, ottenuti diploma e laurea, accedono facilmente al mondo del lavoro? I dati preoccupanti delle statistiche Eurostat.
Dati preoccupanti arrivano dall'Eurostat riguardo la dispersione scolastica in Italia: peggioramento dovuto alla dispersione femminile.
Un rapporto Eurostat, sullo stato di occupazione dei giovani fra i 25 e i 34 anni, dimostra che in Sicilia un ragazzo su due "non fa niente" dato che non studia, non lavora e non segue nemmeno un corso di formazione.
In aumento i "mammoni" in Italia: i dati Eurostat hanno fornito un quadro della situazione degli italiani under 35 che, nel 2017, vivevano ancora con i propri genitori.
Maglia nera per l’Isola, che continua ad arretrare in Europa con un numero di laureati tra i più bassi di sempre. Le donne laureate sarebbero, inoltre, più numerose rispetto agli uomini.
L'Europa ha centrato l'obiettivo del 40% dei laureati tra i giovani fino a 34 anni, tuttavia a questo risultato poco ha contribuito l'Italia, che resta in posizione nettamente arretrata per il numero dei giovani laureati.
In lieve miglioramento rispetto al 2016, le statistiche italiane per laureati e diplomati risultano comunque molto distanti dalle medie europee.
Pochi laureati e troppi abbandoni universitari: i dati del 2017 sull'università italiana sono sconfortanti. Rispetto alla media europea, sull'istruzione, il nostro Paese è indietro su tutti i fronti.
Secondo i dati Eurostat il 60% dei giovani italiani disoccupati non vuole neanche sentir parlare di andare all'estero. E i giovani degli altri paesi UE?
La disparità di genere è ancora una questione quanto mai attuale. Anche se sono passati oltre 40 anni dalle rivendicazioni femminili per il raggiungimento dell'uguaglianza retributiva tra donne e uomini, che sconvolsero l'Inghilterra degli anni 70, il cammino delle donne nella strada dell'uguaglianza di genere nel mercato del lavoro e nella vita sociale è ancora lungo.
Pubblicati dall'Eurostat gli ultimi dati sul tema istruzione nel nostro Paese: secondo gli ultimi rilevamenti, non spendiamo abbastanza nel settore e siamo al di sotto della media europea. Peggio di noi solo Irlanda e Slovacchia.
Dal confronto con i principali paesi europei, emerge che la situazione occupazionale dei giovani italiani è quanto mai critica. La famiglia resta il principale sostegno dei giovani disoccupati o “male occupati”, nei paesi come l'Italia dove non esistono sistemi di welfare state adeguati. Ma quali sono le conseguenze della precarietà e di una prolungata convivenza in famiglia sulla psicologia dei
In Italia bassissima la percentuale dei laureati rispetto agli altri Paesi dell’UE, ma negli ultimi anni a calare sono anche le immatricolazioni di universitari.
I dati Eurostat sulle oltre 200 regioni Ue collocano l’isola tra i fanalini di coda per quanto riguarda il lavoro, lo studio e le capacità digitali. Eurostat, L’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, ha pubblicato il proprio volume annuale dedicato alle oltre 200 regioni facenti parte dell’UE. I dati realitivi al Mezzogiorno d’Italia non sono positvi. La Sicilia è
Gli ultimi dati, diffusi da Eurostat, evidenziano come nel Sud Italia la percentuale di disoccupati sia almeno il doppio rispetto alla media Ue. Sud Italia e disoccupazione, un binomio troppo spesso indissolubile. Anche l’ultima ricerca Eurostat, pubblicata pochi giorni fa, conferma questo triste andazzo di cui anche i giovani siciliani sono vittime. A stare peggio però è la Calabria, la
Eurostat conferma che l’Italia si affianca a Grecia, Spagna e Portogallo per il salario garantito ai lavoratori laureati. Nel 2014 la media europea dei laureati con un impiego era l’80% contro il 52,9% del Belpaese. Alcuni mesi fa il Ministero dello Sviluppo Economico aveva realizzato una campagna per promuovere gli investimenti stranieri in Italia; lo slogan “Un ingegnere in
Una media altissima, nettamente superiore ad paese dell’Ue, solo la Croazia fa peggio. In Italia quasi il 66% dei ”giovani adulti”, ovvero gli under 35 anni, vive a casa con i genitori, una percentuale di quasi 20 punti superiore alla media di tutti i 28 paesi Ue (48,4%), E’ questo il sunto dei dati Eurostat secondo i quali il 49% dei giovani italiani tra i 25 e i 34 anni
Eccoci nuovamente a commentare i drammatici numeri della nostra Italia. Si, perché ormai ad ogni nuova statistica che possa testimoniare un qualche tipo di crescita o di prospettiva ottimistica per il futuro del nostro Paese, corrisponde soltanto una batosta uguale e contraria. Stavolta si parla del pezzo di carta per eccellenza, quello che tutti gli studenti universitari si augurano di vedere
Uno su due laureati lavora. Ancora dati negativa per l’Italia, secondo le statistiche di Eurostat, che dimostrano che tra i giovani italiani poco più della metà trova occupazione a tre anni dalla laurea. Confrontando le statistiche con i dati europei, nel 2014 i giovani tra i 20 e i 34 anni che avevano completato un percorso di studio e lavoravano erano circa il 45%, mentre in Europa si