Studentessa dell’Ateneo catanese ha vinto una dura selezione a livello nazionale per poter partecipare ad un importante workshop a Berlino sul tema dell‘anticorruzione.
Si chiama Chiara Venuto, è di Messina ed ha solo 20 anni. Frequenta il terzo anno di Mediazione linguistica ed interculturale dell‘Università di Catania con sede a Ragusa Ibla e ha vinto la borsa di studio dell‘associazione “Riparte il Futuro” . Avrà infatti la possibilità di partecipare ad un workshop dal 7 al 12 dicembre a Berlino sulla tematica dell‘anticorruzione.
“Sono felice di poter fare parte di questo progetto, che a mio avviso, si tradurrà in un‘esperienza entusiasmante ma allo stesso tempo, delicata, essendo un tema di cui si sente parlare quotidianamente, specialmente nelle nostre realtà!”, ha spiegato Chiara ai microfoni di LiveUnict, che dovrà affrontare una sfida a livello internazionale di notevole prestigio e di formazione per il percorso di studi.
Questo workshop realizzato grazie al progetto Erasmus Plus della Commissione Europea vedrà la partecipazione non solo di cinque ragazzi italiani ma di altri 30 ragazzi provenienti da Germania, Spagna e Polonia. E la studentessa dell’Ateneo catanese ha dovuto affrontare una selezione molto dura. Inizialmente, in una prima fase, occorreva rispondere ad una serie di domande, per iscritto e in lingua inglese, sull’anticorruzione. La seconda fase, invece, è avvenuta dopo circa due settimane, tramite un colloquio via Skype. “In quel momento, ero consapevole di potercela fare, – ha spiegato Chiara – di poter fare un passo in più e sin da subito mi è stato detto che sarei stata tra i finalisti. La mia gioia era indescrivibile.”
Questo seminario darà la possibilità a tutti i ragazzi finalisti, di poter raccontare, non solo del perché esista la corruzione e quali sono le sue conseguenze, ma la voglia di intraprendere un percorso interculturale, al fine di abbracciare tutti i paesi del mondo e cercare di delineare un quadro più chiaro della stessa situazione. “Io, tu e gli altri – ci dice – sappiamo cosa sia la corruzione in Sicilia, nel Meridione, insomma, è di casa per noi; ma l‘italiano in genere, non conosce il significato della corruzione negli altri paesi, così viceversa, vale anche per gli spagnoli, i tedeschi..”.
Oggi per fortuna, anche in Italia è stata approvata la legge del “Whistleblowing”. Si tratta di una legge di notevole importanza, una legge di tutela per chi segnala la corruzione; letteralmente significa “fischietto”, proprio perché chi denuncia viene visto come un arbitro di una partita di calcio e la campagna “Voci di Giustizia”, è necessaria al fine di sensibilizzare non solo l’opinione pubblica e le istituzioni ma specialmente, coloro che denunciano la corruzione in ambito lavorativo e che spesso diventano anche delle vere e proprie vittime essendo gli unici a parlare, a fare la differenza.
“Sarà bello e molto innovativo – continua la studentessa – poter parlare di tutto ciò che purtroppo, ci circonda e sarò fiera di poter parlare di cosa per me, significhi la corruzione, cosa significhi denunciarla quando gli altri a stento, vogliono capirne il significato e l’importanza dell‘andare contro corrente. Per me l‘anticorruzione è un valore. Designa la mia persona e le esperienze che mi hanno portato a remare contro chi voleva soltanto immergersi in essa.”
Le parole di Chiara sono forti e tenaci, tenace è la sua volontà nel rappresentare la Sicilia, il Meridione in generale, essendo l’unica meridionale ad essere trai finalisti. “Sono già da adesso orgogliosa e fiera e lo sarò, non appena rientrerò. Sarà una possibilità per eliminare anche i pregiudizi sociali perché non tutti i meridionali sono criminali e corrotti. C’è sempre qualcuno che fa la differenza e fare la differenza significa fare uno, due, tre… e mille passi in più”, ci racconta.
Non ci resta che augurarle un grande in bocca al lupo e di andare avanti sempre a testa alta per dare un contributo speciale alla nostra terra e al futuro dei giovani.