Da tempo i sindacati avevano richiesto un valore abilitante per il dottorato di ricerca, la forma di istruzione più elevata prevista dal sistema italiano. Il Miur aveva rifiutato in quanto il dottorato di ricerca prevede un percorso diverso da quello scolastico e dunque il Tar del Lazio aveva respinto l’ammissione in Gae.
Ciononostante, alcuni dottori di ricerca hanno presentato ricorso tramite uno studio legale, avendo visto che molti Itp avevano vinto ed erano stati ammessi in Gae. Pertanto recentemente il Consiglio di Stato ha sospeso con provvedimento d’urgenza la decisione del Tar. Si tratta del primo provvedimento in Italia, che forse prevederà in futuro un’adeguata normativa per l’agevolazione dei neo-dottori di ricerca ai fini dei concorsi a cattedra. Una delle basi per la presentazione del ricorso è stata che la selezione per il dottorato di ricerca è un concorso reclutante a tutti gli effetti e che quindi questi aspiranti docenti che si ritrovano ad avere un’istruzione e un punteggio molto più elevati dei concorrenti debbano essere agevolati nel conseguimento della cattedra.
Non si tratta ancora, lo ribadiamo, del riconoscimento del dottorato di ricerca come abilitante per l’insegnamento. Ma questa vicenda potrebbe costituirne il primo passo.