Molti giovani che desiderano intraprendere una carriera universitaria cercano tra i migliori atenei a livello europeo e non, vanno alla ricerca del miglior percorso accademico.
E per molti la crème de la crème è rappresentata dall’università americana di Harvard. Buone notizie per gli studenti di tutto il mondo: adesso è possibile frequentarla senza muoversi da casa propria. Arrivano, infatti, i corsi online gratuiti.
Ma non è stata soltanto Harvard a lanciare questo progetto. Infatti, da tre mesi ad oggi 200 atenei sparsi in tutto il mondo hanno lanciato corsi telematici gratuiti. È possibile studiare fondamenti di cybersicurezza per il business alla University of Colorado, letteratura moderna ad Harvard e formazione degli uragani a Yale.
Questo progetto – MOOC (massive open online courses) – nasce sei anni fa con l’idea di aprire le porte delle più prestigiose università mondiali a quante più persone possibile, in modo da rendere il sapere cosa pubblica e di dare la possibilità a chi lo desidera di poter vantare il fatto di aver, nel proprio piccolo, frequentato Harvard.
Anche le università italiane fanno avvertire la propria presenza in questo ambizioso progetto: infatti hanno attivato corsi MOOC la Federico II di Napoli, il Politecnico di Milano, La Sapienza e la LUISS di Roma e altri atenei tra i quali quelli di Urbino, Pavia, Padova e Firenze.
Pioniera di questo progetto nel nostro paese è la Federico II di Napoli, che offre un ampia scelta di corsi da poter comodamente frequentare tra cui Dante tra poesia e scienza, innovazione sociale per il patrimonio culturale, disegno tecnico industriale e molti altri.
Ma la domanda che molti giovani, se non tutti, si pongono è: questi corsi online sono davvero validi?
Il dubbio è lecito, dal momento che chi vede la vita con pragmatico cinismo sa che niente viene regalato, e che quindi ciò che può all’apparenza sembrare una generosa offerta si rivela come qualcosa priva di valore. Il progetto MOOC oscilla tra opportunità e tempo sprecato, dal momento che offre istruzione, ma nessun tipo di attestato. Il gioco vale la candela? C’è chi risponde negativamente, dal momento che non vede in questi corsi un utile che sia di aiuto a livello curricolare, c’è invece chi vede in questo progetto un’aria di cambiamento, l’inizio di una svolta in un ambiente universitario nel quale le rette da pagare diventano sempre più alte e la cultura diventa sempre più un lusso riservato a pochi.