Il cantautore romano, nominato direttore artistico della 68ª edizione del festival della musica italiana, ha annunciato delle profonde modifiche al regolamento di gara.
Si fa un passo indietro in questa nuova edizione del Festival. Un passo indietro storico, in effetti, degno delle gloriose edizioni capitanate da Pippo Baudo.
Stop alle cover e, soprattutto, basta eliminazioni. “Chi lavora da tanto tempo a un progetto, a una canzone, abbia dignità e diritto di riproporre quel suo brano, questa volta con altri artisti, musicisti o altri cantanti, in forma di duetto, di trio, in forma di performance aggiuntiva magari riarrangiato in forma diversa” ha dichiarato Baglioni, intervistato recentemente. “Chiunque degli invitati al Festival, dei proponenti, siano essi giovani o campioni, cominceranno il Festival e lo finiranno”, ha continuato, “Nessuno andrà via, nessuno dovrà fare le valigie. Ci sarà comunque un concorso, ma questo renderà Sanremo simile a un festival del cinema o letterario”.
Un cambiamento radicale dalle edizioni finora conosciute, soprattutto dalle nuove generazioni. In effetti, le eliminazioni erano state portate alla ribalta da Paolo Bonolis nel 2005, mentre le cover da Antonella Clerici nel 2010. Nessuna variazione nel regolamento per quasi quindici anni, dunque.
Ciò che ci si aspetta, quindi, sarà un festival della canzone italiana storico e nuovo allo stesso tempo, memorabile come pochi. Un festival aperto ai giovani talenti e alle nuove promesse, che posiziona al centro la musica e non più la sfida aperta tra cantautori più o meno famosi e conosciuti. Un festival da attendere con profondo interesse e sete di novità.