“Finché faccio io il Rettore, lei qui non sarà mai professore!” queste le parole del Rettore dell’Università di Roma TorVergata, Giuseppe Novelli, rivolte con tono minaccioso al ricercatore di Chirurgia Generale Pierpaolo Sileri. Quest’ultimo e il ricercatore di Diritto Amministrativo Giuliano Grüner sono stati “invitati” dal Rettore di TorVergata a ritirare la loro candidatura di partecipazione al concorso per diventare professori ordinari.
I ricercatori Grüner e Sileri possiedono un curriculum accademico e professionale invidiabile, hanno alle loro spalle anni di studio, pubblicazioni e lavoro sul campo. Possiedono, insomma, i requisiti di professionalità, studi ed esperienza che qualsiasi università italiana verifica i suoi professori possiedano. Requisiti che però non sembrano bastare al Rettore Novelli dell’Università di TorVergata. Sull’episodio si sono soffermate Le Iene, suscitando interesse nei confronti di una vicenda che ha inizio nell’estate del 2016.
Nonostante, come da procedura, sia stato indetto un concorso per l’attribuzione delle cattedre, i posti per i quali Grüner e Sileri avrebbero voluto gareggiare, erano stranamente già stati assegnati, con modalità che appaiono alquanto torbide, al figlio di un professore e ad un allievo del Vicerettore e con questa motivazione i due giovani ricercatori sono stati invitati ad abbandonare l’idea di poter diventare ordinari.
È a questo punto che i due ricercatori decidono di fare ricorso al Tar, in quanto, dichiara uno di loro “mi è stato impedito di partecipare pur avendo i titoli”. Il provvedimento legale non passa inosservato a Novelli, il quale dichiara, come risulta da una colloquio registrato: “Con questo ricorso si bloccano tutte le procedure… Perché sa, un giudice matto lo trovi sempre… Mi blocca le chiamate… Io c’ho 57 persone che hanno preso servizio! Ma siamo matti? Se tutti mi fanno ricorso mi salta l’Ateneo!” ed in seguito minaccia in modo esplicito “O ritira il ricorso oppure noi qui non ci parliamo! Per i prossimi anni per quello che mi riguarda si cerchi un altro Ateneo! Finché faccio io il rettore, lei qui non sarà mai professore. O ritira il ricorso, oppure sparisca da qui!”. Il colloquio con Sileri assume invece un tono leggermente diverso, infatti secondo le ipotesi dell’accusa, Novelli gli avrebbe offerto dei vantaggi professionali in cambio della “promessa di recedere da tutte le proprie iniziative di tutela anche in sede giurisdizionale”, proposta radicalmente rifiutata da Sileri.
In seguito, alle parole si aggiungono quelli che sembrano veri e propri atti di mobbing e che hanno avuto risultati molto gravi a danni dei due ricercatori. Tra questi fatti, che sono ancora da accertare, vi sarebbe l’improvviso calo dei pazienti seguiti da Sileri presso l’ospedale Policlinico Tor Vergata, nel quale, fino a prima della minaccia scandita dal Rettore, il medico riceveva settimanalmente un gran numero di degenti. Un fatto che, se risulterà essere vero, produrrà delle conseguenze rilevanti a scapito di chi lo ha commesso. Ad ogni modo i due ricercatori decidono di proseguire la loro battaglia legale, oramai divenuta ufficiale, in quanto il Tar ha accolto la loro richiesta.
Novelli è stato interrogato dai pm e ha minimizzato l’accaduto, affermando di aver ecceduto nei toni perché era stato provocato. La posizione del Rettore dell’Università di Tor Vergata non è l’unica ad essere a rischio. Anche i professori di prima e seconda fascia a cui era stata consegnata la cattedra attraverso le procedure contestate nei ricorsi al Tar, rischiano il posto donatogli da Novelli. Pare siano più di 57 i docenti che si trovano in questa posizione. Una conclusione, che come afferma uno dei ricercatori dalla parte dell’accusa “lascia offesa l’Università italiana”.
Il video del servizio delle Iene
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