È ormai nota ai più la situazione del liceo classico, il più prestigioso e antico indirizzo di studio superiore in Italia, che ha visto il crollo delle iscrizioni del 10% in soli 4 anni. Può dirsi ancora valido l’insegnamento del liceo classico?
Sembra che si tratti di una vera e propria fuga dal classico, quella che dal 2013 ad oggi, ha visto scendere considerevolmente il numero degli iscritti al liceo classico, da 170mila a 148mila . A trarne beneficio sono stati principalmente i licei linguistici, che nella fantomatica battaglia tra lingue “vive” e lingue “morte”, quali vengono ritenute il greco ed il latino, sembrano avere avuto la meglio.
Un lento e progressivo declino sembra essere destinato a questo liceo, la cui istituzione, per certuni, è vista come obsoleta e non al passo coi tempi. Moltissimi studenti e genitori, infatti, non vedono più valido il percorso di studio classico, nè tanto meno lo ritengono adatto a rispondere alle esigenze del mercato del lavoro e della società postmoderna in genere, dinamica ed in continua evoluzione. Con l’avvento della crisi economica, in una realtà dove bisogna fare i conti con una disoccupazione dilagante e con difficoltà sempre maggiori a trovare un’occupazione, l’unica preoccupazione delle famiglie e dei giovani, nel momento della scelta dell’indirizzo di studio superiore (ma anche universitario), appare quella di indirizzarsi verso quelle scuole che offrono competenze tecniche o concrete, facilmente spendibili.
È evidente, quindi come istituti che puntano all’apprendimento delle lingue, dell’informatica, o anche della matematica e delle scienze naturali, siano preferiti al buon vecchio liceo classico, che rimane legato alle materie umanistiche, in un’epoca in cui il pensiero e la facoltà di ragionare vengono sostituiti sempre più dai fatti e dalla facoltà di agire.
Nonostante i dati negativi sul declino del classico, ne sono stati registrati altri, positivi, che rivelano la superiorità degli studenti del classico e dei suoi diplomati, che risultano ancora essere i migliori in circolazione. Il tasso di promozione per gli studenti del classico è del 96% (mentre, ad esempio, allo scientifico 93%) e il restante 4%, al massimo, è stato bocciato una volta sola durante il quinquennio.Lo stesso discorso vale per il voto di maturità: 1 diplomato classico su 4 ottiene più di 90 (contro il linguistico solo il 20%, e allo scientifico appena il 18%); più del 10% arriva addirittura a 100.Inoltre, Almalaurea afferma che i voti di laurea per chi ha studiato al classico sono più elevati, in tutti i raggruppamenti disciplinari esaminati, tranne ingegneria, dove classici e scientifici comunque pareggiano.
Questi ultimi dati rivelano, pertanto, una verità tanto importante quanto poco considerata: il liceo classico conserva, dal punto di vista qualitativo del percorso di studi offerto, un valore superiore agli altri istituiti e licei. Gli studenti del liceo classico risultano i migliori nell’apprendimento e nella costanza nel dedicarsi allo studio, nella proprietà del linguaggio, e soprattutto nel ragionamento.
Recentemente, il patrimonio culturale e morale dell’antichità classica, della letteratura greca e latina, della filosofia sembra essere stato dimenticato, o messo da parte, ma non è comunque del tutto morto.E non morirà, se si tiene bene a mente quello che è, secondo i suoi sostenitori, il valore inestimabile del Classico.
Il valore aggiunto”del liceo classico risiede in questo, come ci spiegano gli insegnanti: insegna la passione per la cultura e per lo studio, insegna all’impegno e al sacrificio, insegna a pensare e ragionare fino in fondo, a dare il meglio della nostra natura di esseri umani. Il liceo classico insegna a vivere.